È iniziato questa mattina il consueto incontro a Cernobbio, a Villa d'Este, tra politica, finanza e industria organizzato da Ambrosetti. Il forum si concluderà domenica 4 settembre.

Il tema della quarantaduesima edizione è "LO SCENARIO DI OGGI E DI DOMANI PER LE STRATEGIE COMPETITIVE", e come sempre si parlerà in generale di economia, politica, tecnologia sia a livello nazionale che a livello internazionale, ipotizzando previsioni su influenza e implicazioni che potranno avere su imprese e società.

Rispetto al programma degli scorsi anni, questa volta i principali protagonisti della politica italiana hanno anticipato la loro partecipazione al forum, a causa dell'imminente appuntamento del G20. Pertanto, gli interventi del ministro delle Finanze Padoan e quello del presidente del Consiglio Renzi sono divenuti quelli di apertura di questa edizione. Tali interventi sono seguiti alla pubblicazione da parte dell'Istat dei dati economici dell'Italia per il secondo trimestre.

Poiché tali dati hanno confermato le anticipazioni di metà agosto, con un PIL che rapportato ai 12 mesi non cresce ed è fermo allo 0,7% rispetto all'1,2% ipotizzato dal Governo, l'ottimismo comunque sbandierato da Renzi e Padoan è pertanto apparso contenuto.

Qual è stato il messaggio che entrambi hanno cercato di far passare? Che l'Italia in ogni caso cresce... non tanto, ma cresce! E bisogna ricordare che la crescita è lenta anche a livello globale. Volendo essere insistenti, bisognerebbe chieder loro perché invece per altri paesi la crescita va invece meglio ed è pure molto marcata. Ma tant'è...

Padoan ha anticipato le linee guida della prossima legge di stabilità in cui si punterà soprattutto ad un consolidamento della finanza pubblica con risorse usate in modo selettivo per sostenere la crescita ed indirizzate anche alle fasce più deboli, tra cui i pensionati. Inoltre, Padoan ha invitato gli industriali ad usare le riforme, facendo espressamente riferimento al Jobs Act, per fare nuovi investimenti, unico strumento che permette la crescita.

Come al solito, Matteo Renzi ha fatto ricorso alle sue risorse comunicative lanciando i soliti slogan con speranza e futuro come argomento. Facendo riferimento al Jobs Act, il presidente del Consiglio ha parlato dei soliti 585 mila posti di lavoro (a dire il vero diminuiti di alcune unità rispetto a qualche giorno fa) come di uno dei principali successi del suo governo.

I dati sul PIL non sono ottimi ma, ha detto Renzi, l'Italia prosegue la sua crescita iniziata negli ultimi anni. La crescità è lenta, ma esiste... è una lunga marcia che prosegue. Nell'immaginario renziano, l'Italia ha recuperato il gruppo da cui si era distanziata, anche se c'è ancora molto da fare. Purtroppo, però, non siamo in fuga e neppure la stiamo preparando!

Riassumendo, come era ovvio che fosse da un personaggio come Renzi, anche in questo caso nessuna autocritica. Meglio di così, secondo lui, nessun altro avrebbe potuto fare.