Il grido di allarme arriva dalle Nazioni Unite, un'atto di pietas latina per questa terra martoriata da anni di guerra.

Di cui si parla troppo poco, se non quando gli accadimenti sono così gravi ed eclatanti, che il silenzio non è più sostenibile.

E' dal 2011 che gli scontri interni  tra le forze governative e quelle dell'opposizione vanno avanti, prima quasi in sordina, per sfociare in una vera e propria guerra civile nel 2012.

OLTRE 2 MILIONI DI ABITANTI DI ALEPPO SOTTO ASSEDIO

Le Nazioni Unite chiedono a gran voce il sostegno per la popolazione di Aleppo: sarebbero oltre 2 milioni i civili privati di acqua e luce, in un territorio sotto assedio, che solo nelle due ultime settimane è stato sventrato da bombardamenti micidiali.

In una dichiarazione diffusa oggi, un ufficiale delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari in Siria, Yacoub El Hillo, e il coordinatore regionale Kevin Kennedy hanno fatto un appello per una "pausa umanitaria" nelle ostilità. 

UNA CITTA' DIVISA IN DUE

Esiste una linea di confine, ad Aleppo, che divide nettamente la città in due zone: la prima, controllata dalle forze governative, l'altra in mano agli oppositori.

La gente, quella comune che tira avanti a fatica e con dolore, è come intrappolata in questo perimetro illusorio eppure concreto. E tenta di sopravvivere ai bombardamenti che abbattono ospedali e cliniche, e danneggiano la rete idrica e quella elettrica.

"L'Onu è pronta ad assistere la popolazione civile di Aleppo, una città ormai unita nella sua sofferenza", si legge nella dichiarazione. "Come minimo, le Nazioni Unite chiedono un cessate il fuoco totale oppure oppure 48 ore alla settimana di pause umanitarie per  raggiungere i milioni di persone bisognose in tutta Aleppo e ricostituire le scorte di cibo e medicine, che stanno pericolosamente esaurendo".