Nella riunione avvenuta ieri della direzione del PD all'Hotel Parco dei Principi, il segretario del partito Matteo Renzi ha parlato, tra le altre cose, della legge sulle unioni civili che, in questo momento, è al centro del dibattito politico italiano.

Ciò che ha detto al riguardo si può riassumere in questa maniera. I 5 stelle non vogliono la legge ed io, come PD (!), per farla comunque passare sto prendendo in considerazione la possibilità di un voto di fiducia, rinunciando alla parte del ddl che regola l'adozione del figlio del partner (stepchild adoption) in cambio dell'appoggio dei senatori alfaniani.
Ma è veramente questa la realtà che Renzi, quasi disperatamente, cerca di far passare nell'opinione pubblica? A ben guardare non è così.

I 5 stelle, in Senato, ad oggi hanno semplicemente negato il proprio voto al cosiddetto canguro, il che equivarrebbe a discutere e votare 5000 emendamenti proposti dalla Lega. Ciò potrebbe portare ad affossare la legge? No. L'unico problema sarebbe allungare di qualche qiorno la sua approvazione, senza dimenticare la disponibilità annunciata anche in aula dalla Lega di rinunciare a buona parte degli emendamenti nel caso in cui il PD rinunci al canguro!

Quindi, se il problema non sono i 5 stelle, perché il PD non procede alle votazioni? E perché voler minacciare la fiducia su una legge proposta dal Parlamento e non dal Governo?
A queste domande la risposta più logica è che il PD  al Senato non ha i numeri nella maggioranza per far passare il ddl Cirinnà e non vuole che la legge passi con l'appoggio dei 5 stelle perché ciò vorrebbe dire, in futuro, esporre il Governo alla  vendetta dei cattolici del PD e degli alleati della maggioranza.

Per evitare problemi futuri, Renzi si è arreso alle richieste dei cattolici e ha rinunciato, anche se ancora non ufficialmente, alla stepchild adoption, e contemporaneamente ha dimostrato tutta la sua debolezza nei confronti degli alleati che adesso potranno far valere ancor di più il loro peso nelle future scelte del Governo.

In questo scenario, il resto del PD, a parte una timida dichiarazione di Speranza contrario allo stralcio della stepchild adoption, non sembra  turbato, ma sarebbe stato sorprendente altrimenti, dalle dichiarazioni di Renzi.
E neppure la senatrice Cirinnà ha fatto sentire il suo parere, limitandosi, almeno finora, a sentirsi emozionata per la lettera appello di sostegno alla sua legge da parte di esponenti del mondo dello spettacolo e della cultura, invitando tutti i cittadini a firmarla.
Finora un po' timida come reazione rispetto alle dichiarazioni del suo segretario che vuole limitare i risultati del suo lavoro.