Quando crollano gli idoli, il fragore è assordante, ma alla fine si guadagna spazio. 

L'intera vita delle società, in cui dominano le moderne condizioni di produzione, si annuncia come un immenso accumulo di spettacoli. Tutto ciò che era direttamente vissuto si è allontanato in una rappresentazione. (G. Debord) 

Per molti è stata una mazzata. Che cosa? La recente uscita di Massimo Mazzucco che in un suo editoriale ha messo in dubbio il carattere sostanzialmente cinematografico degli eventi accaduti a Bruxelles il 22 marzo 2015 ed a Parigi il 13 novembre 2015. Parecchi attivisti sono rimasti molto delusi e persino scandalizzati di fronte alle “argomentazioni” addotte da Mazzucco per tentare di confutare le acquisizioni di chi – a ragione – considera gli avvenimenti di cui sopra delle sceneggiate create con il contributo decisivo dei media di regime. Sono “argomenti” e domande che ricalcano quelli dei disinformatori classici e ciò ha provocato sconcerto ed imbarazzo.