Siamo di fronte ad un imbroglio dalle proporzioni colossali: l'Italia è diventata ormai un bollettificio e una macchina infernale di spoliazione di qualunque ricchezza e potere d'acquisto, un fatto che pochi possono smentire e che si evince da una serie di eventi sotto gli occhi di tutti.

1. Le tasse applicate alle bollette di luce, acqua, gas ecc.sono chiaramente gonfiate senza criterio in maniera che il consumo realmente effettuato corrisponde in pratica ai tributi applicati; in pratica, se consumo 100 euro mi viene recapitata una bolletta da 200; strano, molto strano: in base a quale Legge dello Stato vengono elaborate questi conteggi? Nessuno lo sa e difatti quando si chiede e si fa questa domanda specifica non rispondono, chiaro segno di un raggiro alla luce del sole.

2. Vengono inflitte multe salate agli automobilisti se solo oltrepassano di 5 punti i limiti di velocità, magari abbassati in maniera da costringerli ad infrangerli, con la beffa che ad emetterle sono macchinari elettronici ormai sparsi dovunque nelle strade: si parla di 180 euro per una minimo oltrepassamento del limite, con richiesta per giunta della copia della patente per togliere anche 3 punti, modo di agire senza alcuna logica che sfida appunto qualsiasi criterio razionale.

3. Tutto ciò che compriamo è appesantito da una serie di gravami finanziari tali che senza di essi, in pratica, il prodotto costerebbe come minimo la metà.

4. A stipendi e salari vengono applicate trattenute spaventose: in sostanza un terzo del guadagnato se lo prende lo Stato.

5. Se chiediamo un prestito, il dovuto da restituire supera a volte persino la cifra prestata, mentre se vincolo una somma il tasso di interesse scivola verso quasi lo zero.

6. I contribuenti vengono tempestati continuamente da lettere si direbbe di minaccia se non pagano somme fatte lievitare rozzamente da enti come ad esempio Equitalia.

Solo per limitarci a questi esempi, la domanda viene spontanea: se ciò che si guadagna deve essere restituito completamente allo Stato, cosa rimane ad un padre di famiglia per sfamare i propri figli? Quasi nulla. E ciò rappresenta una spoliazione gigantesca del popolo.

Concludo citando l'articolo 54 del codice penale: "Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo".

In sostanza, chi non riesce a pagare le tasse perché ciò equivarrebbe a mandare alla rovina la propria famiglia, è punibile o no?

Cito senza commentare anche l'articolo 53 della Costituzione, perché chiarisce appieno il senso di quello precedente: "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. ll sistema tributario è informato a criteri di progressività".