Durante la conferenza stampa a bordo del volo che ha riportato Bergoglio da Cartagena (in Colombia) a Roma, un giornalista ha chiesto al Papa una riflessione sui migranti.

«Io sento il dovere di gratitudine verso l’Italia e la Grecia, perché hanno aperto il cuore ai migranti. Ma non basta aprire il cuore.

Il problema dei migranti è, primo, cuore aperto, sempre. Anche è un comandamento di Dio, di riceverli, "perché tu sei stato schiavo, migrante in Egitto": questo dice la Bibbia.

Ma un governo deve gestire questo problema con la virtù propria del governante, cioè la prudenza.»

Esiste una ricetta per gestire il problema delle migrazioni? Questo è quanto ha risposto Francesco: «Primo. Quanti posti ho? Secondo. Non solo riceverli, integrarli... integrarli.

Io ho visto esempi – qui, in Italia – di integrazione bellissimi; quando sono andato all’Università Roma III, mi hanno fatto domande quattro studenti; una, l’ultima, che ha fatto la domanda, io la guardavo: ma questa faccia la conosco… eh… era una che meno di un anno prima è venuta da Lesbo con me nell’aereo, ha imparato la lingua, e siccome studiava biologia nella sua patria ha fatto l’equiparazione e ha continuato. Ha imparato la lingua… questo si chiama integrare.

In un altro volo – quando tornavamo dalla Svezia, credo – ho parlato della politica di integrazione della Svezia come un modello, ma anche la Svezia ha detto, con prudenza: "Il numero è questo, di più non posso", perché c’è il pericolo della non-integrazione.

Terzo, c’è un problema umanitario. L’umanità prende coscienza di questi lager… degli sfruttatori…»

Bergoglio ha poi aggiunto sempre sull'operato del governo italiano: «Mi dà l’impressione che stia facendo di tutto per compiere opere umanitarie, di risolvere anche il problema che non può assumere. Ma cuore sempre aperto, prudenza, integrazione e vicinanza umanitaria.»

Secondo il Papa, infine, «c’è nel nostro incosciente collettivo un motto, un principio: "L’Africa va sfruttata". Oggi a Cartagena abbiamo visto un esempio dello sfruttamento, umano, in quel caso. E un capo di governo, su questo ha detto una bella verità. "Quelli che fuggono dalla guerra, è un altro problema; ma tanti che fuggono dalla fame: facciamo investimenti lì, perché crescano". Ma nell’incosciente collettivo c’è che ogni volta che tanti Paesi sviluppati vanno in Africa, è per sfruttare. E dobbiamo capovolgere questo: l’Africa è amica è va aiutata a crescere.»

Le parole del Papa non descrivono però in dettaglio tutto ciò che il governo italiano fa per i migranti. Nella sua umanità, il governo italiano ha approvato l'operato dei libici di minacciare le navi delle Ong, quelle rimaste, che operino anche nelle acque internazionali del Mediterraneo facendo attività di ricerca e soccorso ed ha concesso la facoltà, sempre ai libici, di sfruttare commercialmente i migranti che giungono in Libia e che sono tenuti prigionieri in centri di detenzione. Di tutto il governo italiano si è interessato in relazione ai migranti africani, ma non di questo aspetto. Un problema che, senza alcun dubbio né alcun rimorso, Gentiloni, Minniti, Alfano, ecc. non hanno avuto alcuna difficoltà nel non ritenerlo di loro competenza.

E naturalmente, continuiamo ad aiutare gli africani a casa loro supportandoli con la vendita di armi e aiutandoli nell'estrazione del petrolio... solo per fare due semplici esempi.

Quindi, che cosa chiedere di più e di meglio da parte di Gentiloni, Minniti, Renzi ed il PD, di un'assoluzione papale nel mettere in pratica politiche condannate da tutte le Ong che si sono occupate e si stanno occupando del problema migranti in generale e di quelli provenienti dall'Africa in particolare?

Certo un dubbio viene... ma al Papa hanno spiegato quello che accade in realtà? E soprattutto... lo avrà capito?