Spalletti vuole la quinta vittoria in cinque partite. Per questo stasera a Bologna non ci saranno molti cambiamenti rispetto alla partita contro il Crotone. 

Donadoni vuole il riscatto dopo la sconfitta di Firenze. Poco turnover e spazio al tridente Destro-Verdi-Di Francesco.

Due squadre che, per motivi opposti stasera cercheranno la vittoria a tutti i costi: l'Inter per confermarsi, il Bologna per rilanciarsi.

La squadra di Spalletti ha finora dimostrato di possedere quella tenuta psicologica che lo scorso anno gli era mancata e che solo in parte era riuiscito a dargli Pioli. Fu un risultato negativo a far crollare i nerazzurri. Quest'anno in buona parte la squadra è la stessa e sembra aver superato le difficoltà "emotive" dello scorso anno, ma va pure detto che questo è stato possibile grazie anche ad una notevole dose di buona sorte (tre pali) e allo stato di forma del portiere nerazzurro. Non è con queste caratteristiche che una squadra può vincere un campionato, anche se non fa le coppe.

Donadoni, invece, finora ha puntato tutto sulla prudenza, dovendo fare i conti con una certa approssimazione tecnica di alcuni suoi giocatori, dovuta anche alla gioventù. Il Napoli è riuscito ad imporsi solo nel momento in cui Callejon si è trovato uno contro uno in area con Masina e la Fiorentina ha vinto grazie ad una magia di Chiesa e ad un salto da cestista del suo centrale difensivo Pezzella. Una squadra, il Bologna, che gioca compatta dietro la linea del pallone e pronta a ripartire con Verdi e Di Francesco.

Nella partita con l'Inter potrebbe essere Destro a sostituire Palacio nel tridente d'attacco, anche se l'argentino finora è stato determinante e difficile da lasciare in panchina se non per esigenze di età.

Per quanto riguarda l'Inter, invece, le incertezze riguardano il centrocampo con la coppia Vecino Gagliardini a "dirigere" l'orchestra nerazzurra, facendo così risposare Borja Valero, anch'egli sempre detreminante, ma non più giovanissimo.