È arrivata la smentita della Ong Save the Children alla presunta iscrizione nel registro degli indagati per il reato di favoreggiamento all'immigrazione clandestina.

Come spiega in un comunicato, la perquisizione di lunedì a bordo della nave Vos Hestia è relativa ad una ricerca di materiali per reati che, allo stato attuale, non riguardano Save the Children, come specificato anche nello stesso decreto di perquisizione, bensì legati a  presunte condotte illecite commesse da terze persone.


Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia, ha detto che «oltre a ribadire la nostra totale estraneità alle indagini, Save the Children annuncia la sospensione della propria attività di ricerca e salvataggio in mare, come già pianificato, e del resto attuato anche lo scorso anno.

La decisione arriva dopo aver valutato attentamente la riduzione del flusso di migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo centrale per raggiungere l’Europa, e le mutate condizioni di sicurezza ed efficacia delle operazioni di ricerca e soccorso in mare nell’area.

Per troppo tempo abbiamo supplito all’inesistenza o inadeguatezza di politiche europee di ricerca e soccorso, nonché di accoglienza dei migranti, cercando di portare un contributo concreto e volto al salvataggio delle vite di bambini e adulti.»

Save the Children, in conclusione, auspica che sulla vicenda la magistratura faccia chiarezza al più presto, offrendo a tal proposito la propria totale collaborazione.