Tra poche settimane i comuni lombardi potranno variare i loro PGT riducendo le aree edificabili. Potranno fare anche altre variazioni, ma senza aumentare le superfici edificabili rispetto a quanto previsto finora: dovranno mantenere il bilancio del consumo di suolo inferiore o uguale a zero.

È questo l'effetto più evidente, e per i comuni più virtuosi anche positivo, della modifica alla legge del consumo di suolo approvata in commissione territorio del Pirellone, pronta per essere discussa in Aula il prossimo 16 maggio.

Si tratta, in effetti, di una correzione sostanziale della legge regionale sul consumo di suolo, che era una modifica alla legge urbanistica, introdotta nel 2014 con grande enfasi dall'amministrazione Maroni. Quella legge, tra i tanti difetti, ne aveva uno quasi incredibile: i comuni che volevano convertire a verde aree che nei loro PGT erano destinate ad essere cementificate non lo potevano fare.

Anzi, nessun comune poteva fare variazioni sostanziali prima che la Regione avesse approvato le modifiche al piano territoriale regionale (che doveva stabilire le quote di riduzione di consumo di suolo per zone specifiche) e che le Province avessero recepito i dettami del PTR nei loro Piani territoriali provinciali di coordinamento.

La Regione avrebbe dovuto impiegare non più di dodici mesi per fare la sua parte ma, alla fine, ne impiegherà forse trentasei. Senza contare poi la parte delle Province, che nel frattempo sono profondamente cambiate dopo la riforma Delrio. Il Pd in commissione ha espresso un voto di astensione ma in Aula porterà le proprie proposte di modifica.