Ernesto De Martino è stato un antropologo che ha influenzato e continua ad influenzare con i suoi lavori numerosi studiosi che si vogliono occupare di demologia, etnomusicologia
e religiosità popolare.

Scomparso nel maggio del 1965, ci ha lasciato molte opere, riguardo al suo lavoro, ma anche una grande quantità di documenti relativi alle sue ricerche.

Tali documenti - che raccolgono appunti, lettere, memorie, rapporti, annotazioni, fonti, saggi e fotografie riuniti in 47 faldoni - sono stati donati dalla compagna di vita di De Martino, Vittoria De Palma, all’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani.

L'atto di donazione è stato siglato l'11 maggio e venerdì 16 giugno ha avuto luogo la cerimonia di presentazione dell'iniziativa, a Palazzo Mattei di Paganica a Roma, alla presenza di Massimo Bray (Direttore Generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana), Andrea Carlino (Université de Genève), Giovanni Pizza (Università degli Studi di Perugia), Marcello Massenzio (Associazione Internazionale Ernesto De Martino), Giorgio Andreotta Calò (artista Padiglione Italia, Biennale Arte 2017) e Vittoria De Palma.

Queste le parole del Direttore Generale dell’Istituto Massimo Bray: «L’obiettivo di Treccani, in collaborazione con la comunità scientifica che finalmente avrà a disposizione questo tesoro di documenti e di idee, sarà quello di rendere vivo l’archivio di uno studioso che, anche grazie al suo impegno al tempo stesso critico e politico, scientifico e sociale, è ricordato come il fondatore dell’antropologia italiana.»

I 47 faldoni con i documenti di De Martino saranno depositati presso Palazzo Mattei di Paganica – sede dell’Istituto Treccani - nel corso dell'estate e saranno messi a disposizione di pubblico e studiosi.