"Chiediamo a tutte le donne e gli uomini da sempre attivi in difesa dei diritti e dei beni comuni, ai sindaci, ai comitati, alle reti di movimento, alle organizzazioni sindacali, alle associazioni contadine e consumeristiche, agli ambientalisti e al mondo degli agricoltori e delle piccole imprese e a tutti quanti hanno a cuore la democrazia, di costruire assieme a noi una grande manifestazione nazionale a Roma il 7 maggio 2016.

Per fermare il TTIP. Per tutelare i diritti e i beni comuni. Per costruire un altro modello sociale ed economico, per difendere la democrazia.
Tutte e tutti insieme è possibile."

Questo è l'appello di GreenPeace Italia e di altre decine di associazioni che promuovono la manifestazione #stopTTIP, sostenuta anche da alcune organizzazioni politiche,  che si svolgerà a Roma il prossimo fine settimana.

Ieri Greenpeace Olanda ha pubblicato dei documenti segreti, di cui è venuta in possesso, relativi ai negoziati tra Europa e USA che dovrebbero, in futuro, regolare i rapporti commerciali tra i due continenti.

Secondo Greenpeace Italia i documenti venuti alla luce dimostrerebbero che l'Europa e l'Italia in particolare potrebbero "perdere i progressi acquisiti con grandi sacrifici nella tutela ambientale e nella salute pubblica!"

Quelli indicati di seguito sono i problemi principali, relativi alla protezione di ambiente e consumatori, che verrebbero a crearsi nel caso in cui il TTIP venisse approvato.

Tutela ambientale.
Negli attuali accordi commerciali del WTO è presente una norma a tutela della vita e della salute ambientale che riguarda uomini, animali e piante, che prevede la conservazione delle risorse naturali esauribili.
Nel nuovo trattato questa norma non è presente, aprendo così scenari che ipotizzano la possibilità anteporre "il profitto alla vita e alla salute umana, degli animali e delle piante."

Clima.
Il TTIP non fa alcun riferimento nel prevedere il rispetto dei recenti accordi di Parigi sul clima per contenere nei prossimi anni l'aumento della temperatura sotto 1,5 gradi centigradi, soglia invalicabile per evitare future catastrofi ambientali.

Principio di precauzione.
Il principio di precauzione, presente nel Trattato UE, non è anch'esso presente nei capitoli del testo del TTIP di cui Greenpeace è venuta in possesso. In tal modo, sostanze pericolose e possibilmente nocive, invece di essere vietate a prescindere,  verrebbero gestite dal legislatore di volta in volta in base a situazioni specifiche con provvedimenti ad hoc.

Rapporti con multinazionali.
Nei testi venuti in possesso di Greenpeace si apre alla possibilità di partecipazione ai processi decisionali relativi al TTIP da parte delle multinazionali, mentre l'accesso al trattato è stato a lungo secretato per la società civile.

Quindi, chiunque abbia intenzione di "fermare il TTIP, tutelare i diritti e i beni comuni e costruire un altro modello sociale ed economico, equo e democratico" è atteso sabato 7 maggio 2016 a Roma per un grande appuntamento nazionale!