Mentre il MIUR rilascia comunicati entusiatici su nuove assunzioni e nuovi investimenti nell'edilizia scolastica, proseguono le proteste degli insegnanti sulle modalità con cui vengono formati gli organici per il prossimo anno.

Delle proteste al sud se ne è parlato e, da molti, sono state liquidate dicendo che nel meridione ci sono troppi insegnanti e al nord troppi studenti, quindi, poiché gli studenti non possono spostarsi, a farlo devono essere gli insegnanti. E l'opinione pubblica si è subito convinta, anche senza domandarsi se effettivamente le destinazioni imposte dal sistema informatico del ministero fossero o meno corrette e logiche.

Ma le perplessità sui trasferimenti degli insegnanti non riguardano solo il sud Italia. L'allarme lo ha lanciato alcuni giorni fa la Flc (Federazione lavoratori della conoscenza) Cgil della Toscana che denuncia sul proprio sito che anche in quella regione saranno centinaia gli insegnanti delle scuole primarie e medie a doversi trasferire in altre regioni, indicando come responsabile il malfunzionamento dell'ormai famoso algoritmo che disciplina i trasferimenti.

In  base alla denuncia del sindacato, "docenti con punteggi alti, che avevano messo come prima scelta una città, si sono visti assegnare sedi lontane rispetto ad altri con punteggi più bassi, ai quali invece è stata assegnata proprio quella città anche se era stata impostata come scelta secondaria".  In pratica, un paradosso che non può non far ritenere che nelle modalità di elaborazione del softaware del ministero non ci sia un qualche marchiano errore, come anche gli insegnanti siciliani avevano ipotizzato.

Ma non è finita. Mentre il ministero annuncia il via libera dal Consiglio dei Ministri all'assunzione a tempo indeterminato di 32.419 docenti, la Flc Cgil denuncia che la metà degli insegnanti in Toscana, si parla di 2000 persone, che hanno partecipato al concorso della "Buona Scuola" non è riuscita a passare lo scritto! Tutti somari? Macché, anche docenti estremamente preparati sono stati... bocciati, tanto da far ritenere al sindacato che ciò sia voluto per impedire ai precari di raggiungere un posto fisso.

Inoltre, come paradosso, gli stessi insegnanti risultati non idonei a diventare di ruolo saranno chiamati a fare da supplenti negli stessi posti vacanti per cui non sono stati abilitati. Tirando le somme, siamo sicuri che le proteste degli insegnati del sud fossero così immotivate?