Mentre la crisi tra Corea del Nord e Usa è ormai una rissa da cortile dove i protagonisti si confrontano sfidandosi a chi riesca a dire la battuta più offensiva e divertente nei confronti dell'avversario, le questioni interne agli Stati Uniti continuano comunque ad andare avanti.

Infatti, non è che Kim Jong-un - the little rocket man on a suicide mission come lo ha definito Trump - possa influenzare tutto quel che accade negli Usa.

Ed è appunto una questione interna che da mesi preoccupa Trump, perché ne offusca l'immagine presso i suoi elettori: la riforma della sanità.

L'ultima scadenza per approvare una nuova versione della legge che sostituisca quella attualmente in vigore voluta da Obama è il 30 settembre.

È ancora una volta il Senato a doversi esprimere per primo sulla riforma, visti i numeri risicati che la maggioranza repubblicana ha in quella camera.

La nuova "versione" della riforma sanitaria, stavolta, è stata affidata ai senatori Bill Cassidy e Lindsey Graham. Anche in questo caso, però, lo spirito della legge non cambia. Gli Stati Usa dovranno finanziare le assicurazioni private perché queste supportino l'assistenza a quegli americani che da soli non sarebbero in grado di farlo.

Tutto risolto? Niente affatto. La questione rimane sempre la stessa. Anche con questa ultima revisione la nuova legge lascerebbe senza copertura oltre 20 miioni di cittadini statunitensi.

Quindi, McCain, senatore dell'Arizona, ha detto che non la voterà... è una questione di coscienza. Al Senato i repubblicani contano su 52 voti contro i 48 dei repubblicani, ma tra contrari e indecisi, la pattuglia di quelli che ad oggi possono essere affiancati a McCain comprende Susan Collins (Maine), Rand Paul (Kentucky), Jerry Moran (Kansas) e Lisa Murkowski (Alaska), con gli ultimi due - però - da classificare più come indecisi. 


Il problema per Trump, che vorrebbe cancellare la legge di Obama, è che senatori e amministrati di alcuni Stati americani ne hanno visto e subito le conseguenze... positive! Adesso, per chi rappresenta quelle persone è difficile se non impossibile far prevalere l'interesse politico - rappresentato dall'abolizione dell'Obamacare - sulla salvaguardia della salute e della vita di moti americani.

Ed è per tale motivo che anche molte associazioni mediche si sono espresse a sfavore del cambiamento che porterebbe ad una diminuzione dell'assistenza e, addirittura, ad un aumento dei costi.

Se nei prossimi giorni Trump non riuscirà a convincere i senatori contrari, per lui l'ennesimo stop sulla cancellazione dell'Obamacare - uno dei suoi cavalli di battaglia della sua elelzione - sarà una nuova brutta figura da nascondere o far passare in secondo piano puntando l'attenzione dei media su altre questioni.

Rocket man servirà perfettamente allo scopo!