Pizzarotti: «Come direbbe Mentana, ero prolisso mezz'ora fa.» Comunque la si pensi, Pizzarotti, quando parla, è incontenibile e interminabile, come ammesso da lui stesso! Non è una colpa, ma diventa però complicato riassumere i contenuti dei suoi discorsi poiché mai concentrati e sviluppati in singoli punti ben definiti.

In ogni caso, il tema principale di questo appuntamento, annunciato la scorsa settimana e che riguardava la permanenza del sindaco di Parma all'interno del Movimento 5 Stelle, è subito chiarito.

Liberando dall'incertezza il garante o capo politico del Movimento, il direttorio ed altri dal prendere qualsiasi decisione, Federico Pizzarotti ha annunciato di non far più parte del Movimento 5 Stelle.

Dopo 144 giorni senza alcuna comunicazione riguardo la sua sospensione, provvedimento tra l'altro inventato ed applicato ad personam, il sindaco di Parma si è stufato di attendere oltre ed ha terminato la sua esperienza in un Movimento che ha detto di non riconoscere più.

All'inizio Grillo era il megafono del Movimento ed il dibattito, la discussione tra gli attivisti ne erano la forza vitale e propulsiva. Adesso c'è un capo politico, un direttorio e della gente, soprattutto in Parlamento, che parla fuori dai denti solo in via ufficiosa e davanti ad un micrifono tace o dice cose diverse da quelle che pensa!

Pizzarotti riconosce che se lui adesso è sindaco di Parma lo deve a Grillo e al Movimento, ma quello del 2009 non è il Movimento 5 Stelle di adesso che, invece di forza propositiva, sembra aver assunto la pelle dei partiti politici classici dicendo spesso solo no quando non governa e si trova a fare opposizione.

Inoltre, Pizzarotti, senza dare molto peso e senza approfittare della soluzione positiva della  vicenda giudiziaria che aveva dato il via a questa diatriba con Grillo che già comunque covava da tempo, ha rivendicato anche i risultati della sua amministrazione a Parma che gli ha permesso di ridurre del 45% un debito inziale di quasi 850 milioni. E questo senza ricorrere a misure straordinarie e senza venir meno agli investimenti, come ad esempio quello per togliere l'amianto dalle scuole. Inoltre, Parma è la prima città ad essere stata segnalata da UNESCO per la gastronomia. Di tutto questo è stata mai data notizia sul blog del Movimento? Domanda retorica, perché la risposta è no. 

Quali saranno le conseguenze politiche della scelta di Pizzarotti per il Comune di Parma? Non ci sarà alcuna conseguenza. Il Comune continuerà ad avere una maggioranza ed i consiglieri del Movimento 5 Stelle decideranno autonomamente, in futuro, se rimanere o meno nel Movimento. Da parte sua non ci sarà alcuna forzatura.

E per il futuro? Nel caso Pizzarotti dovesse decidere di continuare la sua esperienza di Sindaco, si presenterà con una lista civica. Le ricostruzioni fatte dalla stampa, e da Il Fatto Quotidiano in particolare che annunciava accordi futuri con il PD, sono del tutto fantasiose e prive di qualsiasi fondamento. Anche con Civati non c'è assolutamente nulla.

Per Pizzarotti resta la volontà di continuare a rappresentare in proprio, con l'esperienza di governo del Comune di Parma, ciò che il Movimento avrebbe potuto o dovuto essere se, con coraggio e fermezza, non avesse deviato dai suoi propositi iniziali.