In una esclusiva Reuters, che ha raccolto indiscrezioni da fonti statunitensi sulla telefonata avvenuta nei giorni scorsi tra Trump e Putin, è stato rivelato che il presidente degli Stati Uniti non vorrebbe rinnovare, in automatico, il trattato New START, ratificato a larga maggioranza dal Senato americano nel dicembre 2010.

Valido fino al febbraio 2018, il trattato stabilisce la progressiva riduzione del dislocamento delle testate nucleari dei due paesi, portandone il numero a non più di 1.550, il più basso mai concordato da decenni. Inoltre, il trattato stabilisce la distribuzione delle testate tenendo conto anche delle piattaforme di lancio, tra terra, sottomarini e bombardieri.

Alla richiesta di Putin di estendere il New START dopo la sua scadenza tra un anno, Trump ha messo in attesa Putin per farsi prima spiegare dai suoi consiglieri di cosa diavolo stesse parlando il presidente russo. Proprio così!

Nelle relazioni internazionali, prima di parlare, anche per telefono, con la propria controparte, in special modo se si sta avviando ufficialmente un rapporto diplomatico ex novo, un capo di Stato fa un riassunto delle problematiche in corso e si prende degli appunti sui principali temi da discutere, avendo magari definito una linea con i propri collaboratori. Una sequanza logica che evidentemente deve esser ritenuta inutile dal nuovo presidente degli Stati Uniti.

Trump, dopo essersi fatto riassumere i contenuti del trattato, incredibilmente, ha detto a Putin di voler rivedere i termini dell'accordo, uno dei tanti accordi definiti pessimi firmati da Obama, perché consentirebbe alla Russia di continuare a produrre testate nucleari, opportunità che agli USA sarebbe preclusa.

La Casa Bianca si è astenuta dal rilasciare qualsiasi dichiarazione a commento della notizia.