Come quasi sempre accade, nei momenti di maggiore difficoltà per il dollaro il primo a schizzare verso l'alto si mercati è l'oro.

Anche nel corso dell'ultima settimana è andata così. I dati in arrivo dagli USA hanno zavorrato il biglietto verde, e l'oro si è spinto fin verso quota 1228 dollari, prima del weekend.

È stato il calo di rendimento dei titoli del Tesoro USA, ad inizio settimana, per poi terminare con i dati relativi all’inflazione più bassi rispetto alle attese, a dar linfa all'idea che la Fed possa procedere ad una graduale politica di normalizzazione dei tassi, anche in base a precedenti dichiarazioni della stessa Yellen che aveva parlato della necessità di procedere con piccole mosse e piuttosto lentamente.

Ed allora ecco che tutto ciò ha fatto prevalere l'idea che l'oro in questo momento possa rappresentare una strada speculativa remunerativa, indicando traguardi fino a 1240 dollari per oncia.