Walter Veltroni in un'intervista a Repubblica: «Renzi cambi passo, dimostri di aver capito che questa è la fase dell’inclusione.»

Dario Franceschini: «Bastano questi numeri per capire che qualcosa non ha funzionato? Il Pd è nato per unire il campo del centrosinistra non per dividerlo.»

Romano Prodi: «Leggo che il segretario del Partito democratico mi invita a spostare un po’ più lontano la tenda. Lo farò senza difficoltà: la mia tenda è molto leggera. Intanto l’ho messa nello zaino.»

 

Quelle sopra riportate, sono le dichiarazioni seguite nella giornata di ieri alle valutazioni di Matteo Renzi sul voto delle amministrative che si è concluso con il ballottaggio della scorsa settimana.

Da notare che chi le ha pronunciate non sono D'Alema e gli scissionisti di MDP e neppure la minoranza dem di Cuperlo e Orlando... ma dei renziani. Non dei renziani sciocchi, duri e puri pronti a smentire un attimo dopo ciò che avevano dato per certo un attimo prima... ma comunque degli allineati alla linea maggioritaria del Partito Democratico. Adesso, pure loro si accorgono delle "capacità" politiche di Renzi. Meglio tardi che mai!

Ed il "nostro eroe", Matteo Renzi, come replica? Con la solita retorica che, filtrata alla luce dei fatti appare sempre più allucinante e, pertanto, grottesca.
«In queste ore registriamo ancora polemiche interne al PD. Non è una novità, ma mi dispiace molto. Soprattutto per gli iscritti, per i militanti, per gli amministratori che non meritano le polemiche del gruppo dirigente nazionale.
Non intendo alimentare anche io questo dibattito autoreferenziale pieno di "Ci vuole la coalizione, ci vuole l'Unione Bis, ci vuole il caminetto tra correnti". Perdonatemi, ma non è il mio campo di gioco.

[Non vive di altro e dice che questo non lo appassiona! Incredibile quanto sia bugiardo, ndr.]

Noi abbiamo vinto le primarie con quasi due milioni di partecipanti chiedendo di discutere di lavoro, di periferie, di tasse, di casa e ambiente, di sostegno alla maternità.
Di come cambiare l'Europa ridandole anima e fiducia. Più investimenti in cultura e meno fiscal compact, abbiamo detto.
Su questi temi parliamo con chiunque.Vogliamo stare in mezzo alla nostra gente, a discutere, confrontarci, proporre.

[Si chiama concertazione, ma lui è il primo a non volerla e a non averla MAI applicata. Chiedere a qualunque sindacato per ulteriori chiarimenti, ndr.]

Ma se invece qualcuno vuole riportare le lancette al passato quando il centrosinistra era la casa delle correnti e dei leader tutti contro tutti, quelli che al mattino stavano in consiglio dei ministri e al pomeriggio in piazza a manifestare contro il Governo, noi non ci siamo.
Noi staremo fuori dal recinto delle polemiche, non litigando con nessuno e discutendo solo dei problemi degli italiani.

[In pratica ha detto di non aver mai fato quello che ha fatto anche qualche ora prima. Patologico, ndr.]

Mi sono autoimposto la moratoria sul tema della coalizione, la suggerisco a tutti: fa bene alla salute e aiuta a concentrarsi sui problemi veri. Il dibattito su cespugli e cespuglietti lo lasciamo agli addetti ai lavori. Noi parliamo dell'Italia che oggi - dopo tanti provvedimenti che abbiamo approvato insieme - vede ritornare verso i massimi il livello della fiducia di consumatori e di imprese. Non ci fermiamo e non faremo fermare l'Italia.
Come ci hanno chiesto migliaia di persone: Avanti, Insieme.»

Auguri!