Claude Chabrol è il fondatore della stagione della Nouvelle Vague insieme ad altri registi del calibro di Truffaut, Godard, Rivette e Rohmer.

Dal 13 al 27 gennaio 2017, il MIC – Museo Interattivo del Cinema, Fondazione Cineteca Italiana ne ricorda la figura e l'importanza con la retrospettiva, in dieci film,  intitolata CLAUDE CHABROL, L’INVESTIGATORE DELL’ANIMA.

Nella sua lunga attività cinematografica che lo ha visto attore, sceneggiatore, regista, Claude Chabrol, scomparso a 80 anni nel 2010, ha soprattutto messo in evidenza il tema dell’introspezione psicologica dei personaggi e dei loro rapporti, la descrizione dell'ambiente sociale in cui vivevano, quasi sempre quello della provincia, l’analisi della condizione borghese come luogo dell’insoddisfazione e dell’ambiguità morale.

Film come Le Beau Serge (1957), Donne facili (1960) e Stéphane, una moglie infedele (1969), ne sono la migliore testimonianza.

La rassegna del MIC prosegue poi con Madame Bovary (1991), tratto dall’omonimo romanzo di Flaubert e nominato come miglior film straniero ai Golden Globe; Grazie per la cioccolata (2000), presentato fuori concorso alla 57ª Mostra del cinema di Venezia e Un affare di donne (1988) tutti interpretati da Isabelle Huppert che riceverà, per quest’ultimo, la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla mostra del cinema di Venezia.

Infine, per concludere, uno sguardo ai lavori più recenti del regista: Il fiore del male (2003), presentato al Festival di Berlino e tratto dal romanzo Qui est criminelle? di Caroline Eliacheff; La damigella d’onore (2004), presentato fuori concorso alla 61ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, e L’innocenza del peccato (2007).

Per ultimo Bellamy (2009) con Gérard Depardieu, presentato nella sezione Berlinale Special al Festival di Berlino e dedicato a Georges Simenon, autore dei romanzi da cui Chabrol ha tratto molti dei suoi film.