La pianta della Liquirizia cresce spontaneamente nelle zone litorali dell'Italia centro-meridionale e insulare, e la parte più conosciuta in erboristeria è costituita dalle radici reperibili come bastoncini da masticare e succhiare, di colore giallo e, come ricorda il nome botanico stesso, di sapore dolciastro; Glycyrriza infatti significa radice dolce.

Nella tradizione popolare la Liquirizia è stata utilizzata spesso come sedativo della tosse, gastroprotettivo e antinfiammatorio della pelle ma vanno sottolineate anche le sue interessanti proprietà antinfiammatorie simili a quelle del cortisone e immunomodulanti e, addirittura, studi scientifici ne hanno evidenziato un importante impiego in pazienti affetti da epatite cronica di tipo C.

Sotto forma di tisana la Liquirizia può essere considerata come correttivo del sapore ad azione rinfrescante in caso di bruciori di stomaco.

Diverso il suo ruolo di rimedio naturale (anche certificato bio) sotto forma di estratto secco standardizzato in glicirrizina che può essere correttamente consigliato in caso di ulcere, epatiti, dermatiti e malattie infiammatorie croniche per le quali esiste la necessità di ricorrere a una terapia cortisonica.
In molti casi infatti l'utilizzo della Liquirizia può permettere una riduzione del dosaggio dei farmaci cortisonici.

Come sempre, ma in questo caso è bene sottolinearlo con forza, va evitato nella maniera più assoluta il fai da te, anche perchè il meccanismo di azione dell'estratto di Liquirizia che va a inibire la degradazione dei cortisonici, e il suo uso prolungato ad alti dosaggi può causare importanti effetti collaterali quali ipertensione arteriosa, ipopotassiemia e interazioni indesiderate con farmaci, in special modo i digitalici e i diuretici.

Oltre quindi a non superare la dose giornaliera di 100 mg di glicirrizina, è bene farsi affiancare sempre da un erborista professionista quando ricorriamo a questo rimedio naturale a fini salutistici, mentre se siamo in presenza di patologie, rivolgiamoci a un medico esperto in Fitoterapia.

Stesso discorso per quanto riguarda l'assunzione in caso di gravidanza o allattamento per cui è sempre valida la regola di rivolgersi a un medico esperto in Fitoterapia.

 

Consigliato da Clorofilla Erboristeria