Il tradizionale appuntamento che illustra lo stato delle coste italiane, quest'anno ha dato risultati poco incoraggianti: ogni 54 km un tratto di costa risulta inquinato; su 265 campioni di acqua analizzati il 52% è risultato con cariche batteriche elevate; circa il 25% della popolazione italiana ancora non usufruisce di servizi di depurazione, senza dimenticare che gli scarichi non depurati sono i peggiori nemici del turismo; scarsa informazione ai cittadini con pochi cartelli che informino sulla qualità delle acque e l'eventuale divieto di balneazione.

Ma non esistono solo i dati negativi.  Infatti, Goletta Verde ha riscontrato l'ultilità delle "aree marine protette che favoriscono la ricerca, promuovono il turismo sostenibile e creano occasioni di buona economia".


I dati raccolti da Goletta Verde, quest'anno anche con il supporto del Consorzio obbligatorio degli oli usati (COOU) e quello dei partner tecnici NAU e Novamont, "sono stati presentati a Roma da Serena Carpentieri e Giorgio Zampetti, rispettivamente responsabile Campagne e responsabile Scientifico di Legambiente e da Andrea Di Stefano di Novamont, che hanno illustrato il quadro emerso dalla campagna di monitoraggio scientifico, durante i due mesi di viaggio" dalla Liguria al Friuli Venezia Giulia.
Per una lettura approfondita dei dati raccolti e delle relative valutazioni tecniche da parte dei ricercatori di Goletta Verde e dei partner che l'hanno sostenuta, si rimanda al Comuicato Stampa rilasciato dall'Ufficio Stampa di Legambiente.