Certamente fu una predizione più che azzeccata. Quella che l'allora Presidente dell'Algeria ed ex combattente per l'indipendenza dalla Francia, Houari Boumedienne, enunciò nel 1974 davanti all'Assemblea dell'Onu.  Quella algerina era una repubblica che imponeva agli elettori  un unico candidato per l'elezione del presidente, voto che veniva esercitato con un si o con un no. Oui, Oui, Houari! Urlavano i sostenitori del successore di Ben Bella, il quale era stato destituito in seguito al colpo di Stato del 1965.

"Con il ventre delle nostre donne conquisteremo l'occidente". La minaccia di allora si è già da tempo concretizzata in molti paesi europei. In Francia, come in Germania o nel Regno Unito, gli immigrati di seconda o terza generazione hanno fatto crescere la popolazione delle loro rispettive comunità. Tanto che nelle città, interi quartieri sono diventati di dominio delle etnie non autoctone.  

In Italia siamo ancora, principalmente, nella fase in cui gli immigrati sono di prima generazione. Infatti, soprattutto negli ultimi anni, è  in corso nel Belpaese una massiccia immigrazione, fuori controllo. Non per nostra dabbenaggine, ma perché voluta, studiata al tavolino e incentivata.

I seguaci dell'ideologia immigrazionista sono come dei floricultori che si prendono cura dei loro fiori, bagnando ogni giorno le piantine per farle amorevolmente crescere. Così anche i fautori delle "porte aperte" cercano di far crescere la pianta dell'immigrazione. E al posto dell'acqua utilizzano nuove leggi, come quella per la cittadinanza denominata  IUS SOLI. Oppure rilasciando, a tutte quelle persone che sono arrivate illegalmente nel Belpaese, con le navi della Marina Militare italiana, il permesso di residenza e la relativa carta d'identità. Prassi che presuppone una permanenza definitiva di questi immigrati sul suolo italico. Una accoglienza che sta generando conflittualità e  degrado nella nostra società.

Basta andare in giro per le strade di Milano, per esempio, alle Colonne di San Lorenzo, zona della movida milanese. Gruppi di ragazzi di origine marocchina, dell' età di circa 15/18 anni, in pieno giorno, offrono ai passanti sostanze stupefacenti. Pochi metri più in là, un altro gruppo, forse dell'Africa centrale, è dedita allo stesso commercio. Due auto della polizia locale stazionano nella stessa piazza mentre gli agenti dell'ordine rimangono incuranti di quello che avviene lì accanto. Di luoghi così a Milano se ne possono contare a decine a cominciare dalla Stazione Centrale.

Nei parchi cittadini incontri altre "risorse" che dormono sotto gli alberi mentre altri stazionano di fronte ad ogni chiesa ed ad ogni supermercato, con il cappello in mano, in attesa dell'obolo di qualche buonista.

Sempre nel segno dell'accoglienza, in alcune strade puoi fare acquisti di borse o scarpe griffate, naturalmente stai comprando dei marchi contraffatti. Alcune stazioni della metropolitana sono dei veri e propri suk dove trovi in vendita po' di tutto.

Ormai al mercato rionale incontri un numero sempre maggiore di donne provenienti da paesi di religione musulmana, che vestono il niqap, genere di abbigliamento più che mai diffuso. Spingono la carrozzina con un paio di bambini al traino, fanno acquisti alla bancarella, il cui titolare, molto probabilmente, viene dallo stesso luogo di origine.

Del resto gli immigrazionsti hanno fatto della manipolazione e della disinformazione le loro armi migliori per combattere coloro che si oppongono al loro piano.

All'inizio rivendicando la necessità di accogliere immigrati  per far fronte alla denatalità, un male che sembrerebbe affliggere il nostro Pease, "perchè gli italiani non fanno più figli". Poi invocando la necessità di sostenere il walfare, "chi pagherà le pensioni" e poi naturalmente facendo appello all'aspetto etico, perché bisogna accogliere chi fugge dalle guerre, poi sostituito con a chi fugge per motivi climatici.

La propaganda di regime si presta a nascondere le notizie che non ama, oppure quando non può farne a meno, tende a darne un'immagine edulcorata. E' notizia di questi giorni, che in Germania è vietato mettere in cattiva luce i rifugiati.

Notizia che così viene commentata nel blog del giornalista e scrittore Riccardo Ruggeri:

"Lunedì scorso il Corriere del Ticino (pagine 1-3) ha pubblicato un documento riservatissimo della Bka (Polizia criminale tedesca) che potrebbe essere stato scritto da funzionari tedeschi degli anni Trenta per conto del loro ministro della Propaganda e per il loro Cancelliere di allora. Invito i lettori del Cameo semplicemente a leggerlo e di appuntarsi quelle che vengono definite “linee guida”. Potrebbero essere loro utili se dovessero partecipare a talk show nostrani.
La prima è questa “Nell’anno elettorale 2017 non ci sarà in Germania alcun attentato (…). Non importa quanto siamo sicuri dei fatti (…). Davanti alla stampa e all’opinione pubblica si deve sempre negare tutto (…). Le staff del Governo hanno bisogno di tempo per mettere insieme un racconto credibile agli occhi dell’opinione pubblica”. Poi: “Dobbiamo divulgare la teoria dell’autore singolo, ovvero della persona psichicamente disturbata, evitare sempre e comunque di citare l’Isis”.
La Bka a un certo punto si lascia andare a un rammarico “Il quadro è andato peggiorando con l’apertura delle frontiere da parte della Cancelliera”. A sua insaputa il Report ha distrutto d’un colpo tutta la narrazione messa a punto dagli intellò e dai Galantino nostrani, contro la populista equazione “Più immigrati fuori controllo, più terrorismo”. Interessante questo passaggio tipicamente germanico “Mai parlare di migranti economici. Questa sollecitazione ci giunge direttamente dalla Cancelleria e dal portavoce del Governo. E’ una disposizione tassativa, per chi non la rispetta sono previste sanzioni, fino al licenziamento”. Riconosciamolo, ai tempi di Joseph Goebbels erano più duri.
Un’ultima chicca che ci riguarda: “La percentuale degli ingressi illegali è cresciuta del 70%. I colleghi italiani prevedono nel 2017 l’arrivo di 350-400.000, però alla stampa e ai media indichiamo 250.000”. Stessa tecnica di manipolazione dei dati con i crimini ordinari commessi dagli immigrati. Il report suggerisce che fare: “Ai media diamo un numero di 295.000 anziché quello effettivo di 465.000”."

Capito? Quattrocentomila ingressi illegali in territorio italiano  previsti solo per il 2017 . E  negli anni che verranno?

Questa notizia, completamente ignorata dai giornalini di regime, è stata ripresa però dal quotidiano "Il Foglio", con un articolo dal titolo. "Così la Germania inganna la popolazione su portata e origine del terrorismo - La polizia tedesca censura gli attentati islamisti causa elezioni".

Come scrive Riccardo Ruggeri, "ai tempi di Goebbels erano più duri", ma mi permetto di aggiungere, che il profilo dell'azione politica portata avanti dai fautori dell'ideologia immigrazionista, pur non utilizzando metodi apparentemente cruenti, ha la stessa valenza del nazionalsocialismo del secolo scorso.