Continua tra richieste di dimissioni, minacce di denunce ed interventi da avanspettacolo la querelle su Boschi e Banca Etruria.

Ieri, Ferruccio De Bortoli, il responsabile dell'ennesimo caso Boschi, ha presentatto ufficialmente il suo libro confermando quanto da lui scritto: Maria Elena Boschi ha chiesto all'ad di Unicredit Ghizzoni di valutare l'acquisto di Banca Etruria.

L'interessata nega, ha dato incarico a due legali - tra cui l'ex ministra Severino - di occuparsi della faccenda, anticipando querele. De Bortoli, che ha ricordato di averne contate 160 a suo carico, si è detto ben felice di poterne aggiungere un'altra all'elenco, auspicando che la minaccia della ministra non finisca per essere una minaccia a vuoto.

L'altro protagonista della vicenda, Federico Ghizzoni, tace e non sembra avere alcun interesse ad intervenire. Non tacciono invece le opposizioni, Movimento 5 Stelle in testa, che non potendo sfiduciare la Boschi in aula, non essendo ministro, chiedono a lei di dimettersi e a Paolo Gentiloni di ritirarle le deleghe di sottosegretario.

A questo punto, una presa di posizione a favore o contro la Boschi da parte del presidente del Consiglio è d'obbligo e non può essere rimandata. Una gatta da pelare non da poco per uno come Gentiloni che, prima o poi, dovrà presentarsi alle Camere e dovrà chiarire ufficialmente la posizione del Governo. Per quel che vale, Forza Italia ha chiesto che l'ex ad di Unicredit Ghizzoni sia udito in Parlamento sulla vicenda.

Anche Unicredit non si è espressa, affidando a fonti vicine alla banca un'indiscrezione in base alla quale l'istituto non avrebbe subito pressioni politiche per l'acquisizione di Banca Etruria.

Un bel modo per non smentire la sottosegretaria Boschi, e tanto deve esser gradito al PD, che pure l'organo di partito, l'Unità, sembra averlo fatto suo, da titolare così un articolo "De Bortoli chiarisce: Mai parlato di pressioni. Ma Boschi vuole querelarlo."

E tanta deve essere la preoccupazione del PD di evitare di uscire dalla vicenda con le ossa rotte che all'interno dello stesso articolo, a firma Lavia, si afferma "parole importanti quelle del giornalista [De Bortoli] che forse sgonfieranno la “panna montata” [del caso]."

Non solo. Dopo aver parlato di una presunta richiesta di incontro (!) inviata da De Bortoli alla Boschi, Lavia scrive addirittura che "oggi de Bortoli pare fare un passo indietro: mai detto che la ministra ha fatto pressioni."

In pratica, al Nazareno cercano di ribaltare la frittata per far passare la vicenda come un fraintendimento dovuto ad una non corretta attribuzione di frasi e dichiarazioni. Una mossa patetica, se non disperata, per cercare di aggiustare una vicenda che potrebbe finire per incidere sulle sorti dello stesso governo.

Inoltre, se quella indicata da l'Unità è la via per consentire alla sottosegretaria Boschi di sgattaiolare dalla vicenda senza alcun danno, è bene che il giornale ricordi che la richiesta dell'allora ministra per le Riforme a Ghizzoni (a questo punto difficilmente smentibile) le crea due problemi: uno riguarda il conflitto d'interessi, l'altro la sua credibilità, perché tacendo tale fatto avrebbe finito con il mentire in Parlamento.

E tutto questo, panna montata oppure no, deve essere chiarito quanto prima, a partire da Gentiloni e dal suo governo.