Dal 2008, Istat pubblica "Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo". Il rapporto, nelle intenzioni del nostro istituto di ricerca statistica, consente di posizionare il nostro Paese nel contesto europeo oltre a indicare le differenze regionali che lo caratterizzano attraverso una "selezione di indicatori statistici che spaziano dall'economia alla cultura, al mercato del lavoro, alle condizioni economiche delle famiglie, alla finanza pubblica, all'ambiente" rappresentati in forma grafica e molto intuitiva in modo da facilitare la lettura dei dati e la loro collocazione, sia nel tempo che nello spazio.

Nell’edizione di quest'anno vengono introdotti due nuovi dati: quello relativo alle Acque di balneazione (sezione Ambiente) e quello relativo alle Imprese innovatrici (sezione Scienza, tecnologia e innovazione).

I temi trattati sono riassunti nelle seguenti macro sezioni, ognuna suddivisa in ulteriori categorie:

POPOLAZIONE E SOCIETÀ
Popolazione, Stranieri, Cultura e tempo libero, Criminalità e sicurezza, Condizioni economiche delle famiglie

ISTRUZIONE E LAVORO
Istruzione, Mercato del lavoro

SALUTE E WELFARE
Sanità e salute, Protezione sociale, Scienza, tecnologia e innovazione

INDUSTRIA E SERVIZI
Turismo, Strutture produttive, Infrastrutture e trasporti

AMBIENTE E AGRICOLTURA, ECONOMIA E FINANZA PUBBLICA
Territorio, Ambiente, Agricoltura, Energia

ECONOMIA E FINANZA PUBBLICA
Macroeconomia, Finanza pubblica

Di seguito, sono riportati solo alcuni degli aspetti interessanti emersi dal rapporto.

A differenza di quanto molti sostengono, parlando addirittura di invasione, dal 2011 il flusso in ingresso di cittadini non comunitari verso il nostro Paese è in flessione: nel corso del 2015 i nuovi permessi rilasciati sono stati il 3,8% in meno rispetto all'anno precedente.

Nel lavoro si riducono i divari tra italiani e stranieri con un tasso di occupazione (20-64 anni) degli stranieri che nel 2015 si attesta al 62,4% contro il 60,3% degli italiani, più o meno in linea con quanto accade nell’Unione europea.

Nel 2016 diminuiscono sia le persone che leggono i quotidiani (43,9%, dal massimo di 58,3% del 2006 e da 47,1% del 2015) sia quelle che leggono libri (40,5%, dal 42,0% del 2015), con la lettura che rimane prerogativa soprattutto dei giovani e delle donne. Si conferma in aumento l'utilizzo del web per la lettura di notizie, giornali o riviste, con i giovani di 20-24 anni (il 53,9%) che va su Internet proprio a questo scopo. Su scala europea l’Italia occupa però l’ultima posizione insieme alla Romania.

Mentre il rischio criminalità è uno dei problemi maggiormente sentiti dai cittadini, nel 2015 i reati sono in calo rispetto all’anno precedente. A diminuire sono in particolare gli omicidi volontari (0,77 per 100mila abitanti da 0,78 del 2014), i furti denunciati, soprattutto quelli in appartamento (386,5 per 100mila abitanti da 420,9) e le rapine (57,7 per 100mila abitanti da 64.5).

Anche il sovraffollamento delle carceri è in netta diminuzione per il maggior ricorso a misure alternative alla detenzione (86 detenuti per 100mila abitanti nel 2015). In ambito europeo, l'Italia si posiziona sotto la media europea per il tasso di detenzione e tra i 10 paesi con una presenza proporzionalmente minore di detenuti (dati 2014).

Per un quadro completo dei dati, la ricerca completa può essere consultata al seguente indirizzo "noi-italia.istat.it".