In un videomessaggio, Papa Francesco fa un appello per la pace in Siria richiamandosi alla campagna "Caritas Internationalis", cui aderiscono 165 Caritas nazionali tra cui Caritas Italiana, che ha lanciato un'iniziativa per raggiungere la pace in Siria. Dopo oltre 5 anni, il conflitto ha provocato centinaia di migliaia di morti, 5 milioni di rifugiati e 7/8 milioni di sfollati interni.

Tre sono i punti che la Caritas vuole sottolineare con la propria iniziativa. La preghiera come strumento per combattere l'indifferenza e far conoscere, in questo modo, ciò che accade in Medio Oriente. Intensificare gli aiuti umanitari anche per portare aiuto all'interno dei campi profughi all'interno della stessa Siria. Infine, appellarsi ai governi di tutti i paesi perché si possa arrivare ad una soluzione politica.

Inoltre, come riportato su sito della Caritas italiana, "Caritas Internationalia ha lanciato anche un nuovo sito web syria.caritas.org per sostenere la campagna e che comprende vari materiali, tra cui opere di artisti siriani, un film d'animazione sulla guerra, una serie di foto e testimonianze di siriani che vivono sia all'interno del paese che come rifugiati. Nell’insieme dei 7 paesi più toccati dalla crisi siriana e quella limitrofa dell’Iraq, (Siria, Iraq, Libano, Giordania, Turchia, Egitto, Cipro) le organizzazioni ecclesiali (le Caritas nazionali, le Congregazioni, le Diocesi) si sono avvalse di oltre 2.000 operatori e 5.000 volontari per l’assistenza umanitaria (viveri, sanità, alloggi, istruzione). Nel 2014 sono stati stanziati 113 milioni di Euro (126 milioni di dollari) e nel 2015, sono stati mobilitati più di 135 milioni di Euro. I beneficiari diretti sono in totale più di 4 milioni".


Questo il testo del messaggio del Santo Padre: «Cari fratelli e sorelle, oggi desidero parlarvi di qualcosa che rattrista molto il mio cuore: la guerra in Siria, oramai entrata nel suo quinto anno. E’ una situazione di indicibile sofferenza di cui è vittima il popolo siriano, costretto a sopravvivere sotto le bombe o a trovare vie di fuga verso altri paesi o zone della Siria meno dilaniate dalla guerra: lasciare le loro case, tutto... Penso anche alle comunità cristiane, a cui va tutto il mio sostegno a causa delle discriminazioni che devono sopportare.

Ecco, desidero rivolgermi a tutti i fedeli e a coloro i quali sono impegnati, con Caritas, nella costruzione di una società più giusta. Mentre il popolo soffre, incredibili quantità di denaro vengono spese per fornire le armi ai combattenti. E alcuni dei paesi fornitori di queste armi, sono anche fra quelli che parlano di pace. Come si può credere a chi con la mano destra ti accarezza e con la sinistra ti colpisce?

Incoraggio tutti, adulti e giovani, a vivere con entusiasmo quest’Anno della Misericordia per vincere l’indifferenza e proclamare con forza che la pace in Siria è possibile! La pace in Siria è possibile!

Per questo, siamo chiamati a incarnare questa Parola di Dio: «Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto al vostro riguardo – dice il Signore – progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza» (Geremia 29,11).

L’invito è di pregare per la pace in Siria e per il suo popolo in occasione di veglie di preghiera, di iniziative di sensibilizzazione nei gruppi, nelle parrocchie e nelle comunità, per diffondere un messaggio di pace, un messaggio di unità e di speranza.

Alla preghiera, poi, seguano le opere di pace. Vi invito a rivolgervi a coloro i quali sono coinvolti nei negoziati di pace affinché prendano sul serio questi accordi e si impegnino ad agevolare l’accesso agli aiuti umanitari.

Tutti devono riconoscere che non c’è una soluzione militare per la Siria, ma solo una politica. La comunità internazionale deve pertanto sostenere i colloqui di pace verso la costruzione dì un governo di unità nazionale.

Uniamo le forze, a tutti i livelli, per far sì che la pace nell’amata Siria sia possibile.

Questo sì che sarà un grandioso esempio di misericordia e di amore vissuto per il bene di tutta la comunità internazionale!

Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca.

Grazie.»