Quando si raggiunge una certa età, come il nostro Cavaliere, non ci si può permettere di sbagliare, perché non si sa, quanto tempo la vita ti da per recuperare, per rifarti da eventuali sconfitte. Nello stesso tempo il leader di Arcore ha bisogno di lottare per traguardi che lo tengano in vita e lo riportino in sella dopo i "fasti" del passato.
Questo e altro porta il nostro Cavaliere a giocare la sua strategia con più carte, strategia povera di contenuti ideologici, al limite del cinismo, ma del resto il percorso della Sua vita testimonia che questo tipo di comportamento è sempre stato una costante.
Quali sono queste carte?
Prima carta: RENZI Questo personaggio rappresenta il sogno più ambito, il più erotico da parte del nostro Cavaliere. E' Lui quello che più gli assomiglia, quello che avrebbe voluto nel Suo partito. E' Lui che sarebbe stato destinatario, con la sua benedizione, nel proseguire l'opera di disfacimento di questo paese. E con la vittoria del NO al referendum questo desiderio potrebbe prendere forma e realizzarsi.
Con la scusa di un governo nazionale, i due ''statisti'' potrebbero consumare finalmente questo amore alla luce del sole, dando vita, insieme, alla nuova Costituzione tanto "agognata" dai sudditi italiani. Del resto questo rapporto amoroso non sarebbe altro che una prosecuzione della luna di miele che da sempre avviene al parlamento UE.
Seconda carta: PARISI. Il re del politically correct, moderato, più moderato di un sapone detergente, impalpabile.
Se la prima carta non fosse vincente (perché malauguratamente vince il SI, o Renzi viene abbandonato dalla Merkel) e' lui l'uomo ideale, l'enzima, la testa di ponte, che permetterebbe l'aggregazione delle maggiori menti pensanti del paese, quali Alfano, Fini, Casini, Passera ecc. con il fine di creare un nuovo partito.
Diciamo un nuovo partito di centro, forse non molto nuovo e originale, ma si chiamerà Democrazia Cristiana. Probabilmente, un ipotesi di sondaggio, permetterebbe a questo partito di giocarsela arrivando al ballottaggio, possibilmente contro il M5 Stelle, e magari poi vincerlo con l'aiuto del PD.
Terza carta: SALVINI/MELONI. Sono i personaggi più scomodi, non commestibili, ne congeniali agli interessi del Cavaliere, ai quali ricorrere nel caso le carte uno e due risultassero perdenti.
Già l'8 novembre dello scorso anno il nostro Cavaliere utilizzava la manifestazione di Bologna, alla quale partecipava senza molto convincimento, per mantenersi alla ribalta della politica nazionale, per uscire dal cono d'ombra in cui si trovava. Le solite cose, no alla burocrazia, basta tasse, ma su argomenti, come l'uscita dalla EU e dall'Euro, il nulla assoluto. Per il nostro Cavaliere questa è la carta della disperazione perché quale programma unitario potrebbe essere accettato dalla Lega e dai FdI?