Anche per Stephen Hawking, forse il più famoso fisico teorico e cosmologo del mondo, il consenso riscosso da Donald Trump nella corsa alla nomination per il partito Repubblicano rimane un mistero insolubile.

Nel corso di un'intervista rilasciata al programma Good Morning Britain, andato in onda stamani sulla rete televisiva inglese ITV, Hawking ha definito Trump "un demagogo che sembra fare appello al minimo comun denominatore".

Hawking, che riesce a parlare solo mediante un sistema computerizzato gestito con il tramite della sua guancia, perché colpito da SLA all'età di 21 anni, si è fatto sostenitore dei diritti dei disabili.

Anche a questo si deve la sua critica a Trump, che lo scorso anno, durante una manifestazione elettorale in Sud Carolina, sembrò prendersi gioco di un giornalista del New York Times con disabilità, cosa che l'immobiliarista di Manhattan successivamente smentì.

Naturalmente, data l'imminenza del voto, non poteva mancare una domanda sulla Brexit e il referendum del prossimo 23 giugno. Hawking si è dichiarato favorevole alla permanenza della Gran Bretagna nell'Unione Europea, sostenendo che un'eventuale uscita potrebbe essere dannosa non solo per l'economia ma anche per la sicurezza nazionale e la ricerca scientifica.

"E' finito il tempo in cui potevamo essere da soli contro il mondo," ha detto lo scienziato. "Abbiamo bisogno di far parte di un gruppo più ampio di nazioni, sia per motivi di sicurezza che per ragioni commerciali."