La fotografia scattata dall’ultima indagine ISTAT del 2015 è allarmante. In Italia più del 50% dei ragazzi e delle ragazze tra gli 11 e i 17 anni ha subito episodi di bullismo e circa il 20% ne è vittima assidua, cioè subisce prepotenze più volte al mese. In un caso su 10, inoltre, gli abusi si ripetono con cadenza settimanale. In particolare, il 16,9% degli 11-17enni è rimasto vittima di atti di bullismo diretto, ovvero da una relazione faccia a faccia tra la vittima e il bullo, e il 10,8% di azioni indirette, ovvero prive di contatti fisici.

I ragazzi passano la stragrande maggioranza del loro tempo a scuola, ed è proprio lì che troviamo la manifestazione di questa violenza perché diamogli il suo nome, Amnesty la riconosce come violazione dei diritti umani.

Il bullismo si presenta sotto varie forme; fisico verbale, a quelle più nascoste come l’esclusione sociale.

C’è un legame molto forte alla discriminazione sul sesso, sulla razza, l’orientamento sessuale. Spesso ci troviamo davanti a casi dove le vittime sono restie a denunciare mentre gli insegnanti e i genitori non possiedono gli strumenti giusti per riconoscerli.

I genitori dovrebbero soffermarsi di più a guardare i loro bambini, cercare di leggere i cambiamenti di ascoltare i silenzi, perché il cambio repentino di atteggiamento è la dimostrazione che c’è qualcosa che non funziona. Non bisogna lasciare niente al caso è necessario indagare e portare delle prove certe per poter porre fine è per questo che i genitori si affidano agli investigatori .

Agli insegnanti invece si dovrebbe dare  la possibilità e gli strumenti giusti per creare delle lezioni e combattere questi fenomeni per rendere più responsabili i ragazzi.

Il bullismo è un fenomeno in continuo aumento aiutiamo i ragazzi a crescere in un mondo libero senza che nessuno li giudichi o si senta più forte in questo mondo siamo tutti uguali.