Sul circuito di Assen è andato in scena uno dei gran premi più belli degli ultimi anni, ricco di colpi di scena ed incerto fino al traguardo.

Dopo i primi giri le posizioni di vertice si sono assestate con quattro piloti che hanno percorso diversi chilometri in fila indiana, mantenendo la loro posizione: Zarco, Rossi, Marquez e Petrucci.

Quando mancavano 11 giri al traguardo il sorpasso di Rossi su Zarco ha dato il via ai fuochi di artificio che hanno caratterizzato il resto della gara di Assen. La matricola francese non ha gradito il sorpasso del pilota pesarese e si è inventato una traiettoria tutta nuova stringendo la curva che il circuito gli ha offerto subito dopo esser passato in seconda posizione, andando letteralemente a speronare Rossi.

Le due moto sono miracolosamente rimaste in pista, ma Zarco ha dovuto rallentare finendo in coda al gruppetto. A quel punto è stato Marquez che si è trovato secondo. Le prestazioni della sua moto, però, non sono mai riuscite ad impensierire la Yamaha.

Va detto che Rossi, oggi, disponeva di un nuovo telaio che parrebbe aver risolto tutti i problemi riscontrati nei precedenti gran premi. La nuova moto adesso riesce a fornire prestazioni eccellenti anche montando il pneumatico più duro, consentendo così un consumo ridotto della gomma e dando al pilota la possibilità di girare con gli stessi tempi per tutta la gara senza grandi problemi. Finora per la Yamaha non era stato così e sui circuiti dove la temperatura era elevata le prestazioni della moto erano state deludenti.

Quando Petrucci si è accorto che Marquez non ne aveva per impensierire Rossi, si è fatto sotto e lo ha superato. A quel punto, tra i due è iniziato un duello che si è protratto fino ala fine della gara. Duello che è stato "impreziosito" da numerosi imprevisti.

Ad otto giri dal termine è iniziato a piovere, ma nel modo peggiore per chi era in testa alla gara. Infatti non è venuto giù un acquazzone, ma una pioggerellina che a tratti si è intensificata bagnando la pista e lasciando nell'incertezza, se cambiare o meno la moto, coloro che erano al comando. Ad eccezione di Zarco tutti i piloti di testa hanno deciso di rimanere in pista con i pneumatici da asciutto.

Poi, da dietro è venuta su come un missile la Ducati di Dovizioso che ha ingaggiato un duello con Marquez ed è riuscito, per un giro, anche a mantenere la terza posizione. Infine, la pioggia che verso la fine è aumentata di intensità ha messo in luce le qualità di guida sul bagnato di Carl Crutchlow. Il piolota inglese si è fatto sotto dalle retrovie fino ad insidiare il terzo posto di Marquez.

Nei due giri finali, alcuni doppiati hanno impedito a Petrucci di affondare per l'attacco alla prima posizione.

Nelle posizioni di retrovia da segnalare la caduta a metà gara di Vinales che, nella foga di recuperare sui piloti di testa, è scivolato ad un tornate, distruggendo la moto.

Dopo la bandiera a scacchi, Rossi è risultato primo seguito di mezza ruota da Petrucci e a cinque secondi da Marquez, Crutclow e Dovizioso.

Dopo la gara di Assen, la classifica del mondiale si è di nuovo accorciata con Dovizioso al primo posto con 115 punti, seguito da Vinales distaccato di quattro punti, Rossi terzo a 108 ed infine Marquez quarto a 104.