Il 17 giugno è la giornata mondiale contro la desrtificazione. Un appuntamento quanto mai opportuno per ricordare a chi ancora non se ne fosse reso conto che anche in Italia, o almeno in alcune zone, è sempre più pressante il problema della siccità che, oltre a svuotare numerosi bacini idrici, sta mettendo a rischio molte delle coltivazioni del periodo estivo... e non solo quelle relative a frutta e verdura, ma anche quelle che servono a dar da mangiare agli animali che dovranno produrre latte che, successivamente, verrà o avrebbe dovuto diventare formaggio. In pratica, è a rischio non solo l'agricoltura ma anche tutto quello che c'è a valle!

Secondo quanto riporta il WWF in un proprio comunicato, "circa un quinto del territorio nazionale italiano viene ritenuto a rischio desertificazione: quasi il 21% del territorio del quale almeno il 41% si trova nelle regioni dell’Italia meridionale, come Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Sardegna e Sicilia, ma sono coinvolte anche aree in altre regioni come l’Emilia-Romagna, le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo.


Secondo gli scenari del cambiamento climatico realizzati dagli specialisti per il nostro paese (in particolare il Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici CMCC), entro fine secolo le previsioni potrebbero prevedere incrementi di temperature tra i 3 e i 6 °C con conseguente estremizzazione di fenomeni meteorici e quindi anche riduzioni, in diverse aree, delle precipitazioni, soprattutto nei periodi estivi ed è evidente che le problematiche climatiche e quelle relative alla desertificazione saranno sempre di più intrecciate.

Si sta già verificando un incremento della temperatura senza precedenti con un calo delle precipitazioni annuali, con estati più secche, ed inverni più umidi, in particolare, nelle regioni settentrionali. Su un territorio complesso e fragile come quello italiano, questi fenomeni portano ad una sostanziale variazione della frequenza e delle entità di frane, alluvioni e magre dei fiumi, con effetti importanti per l’assetto territoriale e i regimi idrici."

A dimostrazione che il cambiamento climatico è in atto e che non sia un fenomeno irrilevante, vi è anche il problema dell’estensione dei ghiacciai che in Italia coprono una superficie di 368 kmq che, rispetto alle rilevazioni condotte nel periodo 1959-1962, adesso risulta ridotta del 30% (159 kmq)!

Quella che una volta poteva esser per lo più ritenuta un'ipotesi di studio scientifico è ormai una evidente realtà: il clima sta cambiando, il globo si sta surriscaldando ed anche l’Italia a causa di ciò sta subendo gravi conseguenze che, con il passare del tempo, avranno sempre di più un impatto importante sull'ambiente e sull'economia. E su tale problema non solo è necessario ma anche assolutamente urgente intervenire.