Il treno del Pd è partito... per un viaggio nell'Italia profonda (sic!). Il treno porterà dappertutto, ma proprio dappertutto Matteo Renzi, tanto da consentirgli di raggiungere tutte le 107 province italiane nelle prossime cinque settimane e per far cosa?

Per ascoltare i problemi reali del Paese e per individuarne le potenzialità nascoste. Tutto, ma non per fare campagna elettorale!

Questa è l’idea del treno: il partito in viaggio, nelle esperienze dell’Italia che lavora, che studia e che dedica con generosità una parte del proprio tempo libero agli altri, quella che si proietta verso il domani con passione, coraggio e curiosità.

«Inizia un percorso bello tosto, che ci porterà in tutta Italia. Oltre 100 tappe, tutte le province. Il tema è un viaggio dentro il cuore dell’Italia. Io non faccio discorsi, è un viaggio per prendere appunti per la campagna elettorale. Un viaggio di ascolto, umile. Si impara molto di più in due ore a Civita Castellana che chiusi in una stanza», ha detto il segretario Pd Matteo Renzi parlando con i giornalisti.

Naturalmete per confermare che questa iniziativa non ha nulla a che fare con le elezioni, Renzi ha poi aggiunto:

«Se la legge elettorale passerà al Senato, e io immagino che passi, se la coalizione [di centrosinistra, ndr] raggiunge il 40% ha la maggioranza. Con il 40% il Pd ha i numeri per governare da solo, lo abbiamo fatto alle europee e al referendum [sic, ndr], non c’è due senza tre.

Io sono convinto che ci possa essere questa possibilità, se guardo ai sondaggi, sui collegi si può fare un buon lavoro.

Io voglio vincere le elezioni, noi la pensiamo come gli amici e i colleghi europei: vorrei escludere la grande coalizione perché vinciamo noi.

Il Pd oggi, con tutti i suoi difetti è l’unica forza politica di sinistra in grado di vincere. Non abbiamo veti su nessuno, ma vogliamo capire di cosa si discute: per noi di sociale e investimenti e portiamo risultati concreti. Vogliamo tornare al Pil al meno 2%?.

La partita elettorale sarà tra il centrodestra con Salvini e Grillo, il centrosinistra con il Pd ‘perno’ fondamentale, ma non da solo, e il M5S....»

Anche stavolta, come sempre, Renzi non si è smentito, confermando come al solito la sua "solita" coerenza.