Dopo la pubblicazione da parte di WikiLeaks di una serie di email a dir poco imbarazzanti per Hillary Clinton, al suo fondatore Julian Assange, dal 2012 ospite della ambasciata dell'Ecuador a Londra, è stato tolto l'accesso a Internet.

Dopo che il fatto era stato denunciato dal sito di WikiLeaks, è arrivata la conferma ufficiale del governo ecuadoregno, che ha precisato trattarsi di un provvedimento temporaneo. Sembra che la goccia che ha fatto traboccare il vaso sia stata la pubblicazione, sabato scorso, delle trascrizioni dei discorsi tenuti dalla Clinton alla Goldman Sachs.

Il ministro degli Esteri del paese sudamericano ha dichiarato che, mentre rimane la volontà di concedere asilo ad Assange, a fronte di una possibile persecuzione politica nei suoi confronti, allo stesso tempo si intende rispettare la sovranità delle altre nazioni e si vuole evitare qualsiasi interferenza con le elezioni di un paese straniero.

Secondo WikiLeaks, il provvedimento è stato deciso a seguito di un'esplicita richiesta del Segretario di Stato americano, John Kerry, al presidente dell'Ecuador, Rafael Correa, in occasione di un incontro avvenuto in Colombia, dove i due si erano recati per sostenere le trattative di pace con i ribelli delle FARC.

Sia il Dipartimento di Stato che il governo Usa hanno negato che ci sia stata una richiesta in questo senso. Tuttavia, il presidente Correa, a capo di un governo di sinistra, ha pubblicamente affermato di augurarsi la vittoria della Clinton il prossimo 8 novembre.

Pur riconoscendo che il successo di Trump potrebbe, come accadde nell'era di George W. Bush, suscitare sentimenti antiamericani e contribuire a ridurre l'influenza Usa in America Latina, spera che la candidata democratica possa prevalere sul suo avversario.

Secondo alcune fonti, Julian Assange, che durante il suo soggiorno nell'ambasciata dell'Ecuador è solito ricevere molte visite, fra cui quella recente di Pamela Anderson, ex-Baywatch, che gli ha portato un pasto vegano, avrebbe in serbo altre soluzioni, qualora i rapporti con il paese sudamericano si raffreddassero ulteriormente.

L'impossibilità di Assange di accedere ad Internet non comprometterebbe, comunque, in alcun modo l'attività di WikiLeaks, che ha annunciato per i prossimi giorni la pubblicazione di altro materiale.