Qual è la consapevolezza degli italiani con i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, più conosciuti come RAEE?

Hanno cercato di risponedere alla domanda i partecipanti al seminario Gli itaiani e i RAEE, che si è svolto a Milano presso la Casa dell’Energia e dell’Ambiente, in cui il problema è stato trattato anche con un focus sulla città di Milano e sulla Lombardia.

Lo si è fatto riassumendo i risultati di un'indagine condotta da Ipsos Italia per Ecodom e Cittadinanzattiva tramite 2.121 interviste effettuate su un campione stratificato e casuale, rappresentativo dei cittadini maggiorenni residenti in Italia e selezionato in base a quote per genere, età, area geografica e ampiezza dei centri abitati.

L'indagine ha provato a capire quale sia la consapevolezza degli italiani relativamente alla gesione dei rifiuti relativi ad apparfecchiature elettriche elettroniche, normata dal decreto “uno contro uno”, che da giugno 2010 obbliga i venditori di prodotti elettrici ed elettronici al ritiro gratuito dell’apparecchiatura dismessa a fronte dell’acquisto di un nuovo prodotto equivalente, e dall'ultimo decreto “uno contro zero”, che da aprile 2016 prevede la consegna gratuita dei RAEE di piccole dimensioni (inferiori a 25 cm) presso i punti vendita con superficie superiore a 400 mq (il servizio è facoltativo per i negozi più piccoli) senza alcun obbligo di acquisto.

NOTORIETÀ DELLA NORMATIVA SUI RAEE: DECRETO UNO CONTRO UNO E UNO CONTRO ZERO

A Milano la conoscenza del decreto uno contro uno risulta tra le meno diffuse d’Italia: mentre a livello nazionale il 30% del campione dichiara di conoscerlo in modo approfondito (+13% rispetto al 2011) e il 44% di non conoscerlo ancora, nel capoluogo lombardo la percentuale di coloro che conoscono questa modalità di dismissione scende al 25%, mentre il 46% ne è ancora all’oscuro. In Italia è stato il 42% degli intervistati a conoscenza dell’uno contro uno a fruire del servizio (in media 2,6 volte). Al Nord Ovest, invece, il dato è leggermente superiore: il 44% dichiara di essersene avvalso (in media 2,4 volte).
La notorietà del decreto uno contro zero al Nord Ovest è ancora piuttosto contenuta (18%), probabilmente anche per la sua recente introduzione (aprile 2016), in linea con le percentuali nazionali. Tra i canali di informazione emergono i media, come quotidiani (24%) e TV (20%), e le catene distributive (20%).

LE POTENZIALITÀ DEL DECRETO UNO CONTRO ZERO NELL’AUMENTO DELLA RACCOLTA

Secondo gli intervistati, il decreto potrà contribuire in modo significativo all’aumento della raccolta dei RAEE. Le principali motivazioni indicate a livello nazionale sono la semplificazione del conferimento per i consumatori, anche in termini di convenienza, e le potenzialità in termini di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, promuovendo comportamenti virtuosi. Anche la possibilità di diventare stimolo per il canale distributivo viene indicata come punto di forza del decreto.

LA NOTORIETÀ DEI RAEE E IL LIVELLO DI RISCHIO PERCEPITO

A Milano la notorietà dei RAEE risulta in linea con la media nazionale: il 42% degli intervistati non li conosce affatto. Solo il 17% conosce bene questa tipologia di rifiuti, mentre il 41% superficialmente.
Il 48% del campione considera il livello di pericolosità dei RAEE elevatissimo. A Milano la percezione sul grado di rischio di questi rifiuti è legata alle conseguenze dannose che il mancato trattamento può avere sul suolo, sull’aria e sull’acqua (77%), alla presenza di sostanze inquinanti contenute in alcuni componenti (63%) e al fatto che questi apparecchi non siano biodegradabili (47%).

CHI HA LA RESPONSABILITÀ DEGLI SCARSI RISULTATI DI RACCOLTA

Rispetto alla precedente indagine effettuata da Ipsos per Ecodom nel 2011, i cittadini italiani riconoscono di avere le principali responsabilità degli scarsi risultati di raccolta dei RAEE (in media il 35%). Nell’attribuzione di responsabilità seguono le amministrazioni pubbliche (30%): un valore in sensibile calo rispetto al 2011 (39%), che però nelle Isole arriva a quota 37%. Chiamato in causa anche il canale distributivo (13%), seguito dai produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (11%).

Al seminario hanno partecipato Alberto Martinelli Presidente della Fondazione AEM, il Direttore Generale di Ecodom Giorgio Arienti, il Presidente di Cittadinanzattiva Marco Frey, Gabriella Scarcella Research Director di Ipsos Italia, Claudia Maria Terzi Assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia, Marco Granelli Assessore alla Mobilità e Ambiente del Comune Milano, Laura Biganzoli AWARE del Politecnico di Milano e Mauro De Cillis Direttore Operativo di Amsa S.p.A.

Ecodom che è il più grande Consorzio Italiano per il Recupero e Riciclaggio Elettrodomestici, ha dichiarato che in Lombardia ha gestito nel 2016 19.438 tonnellate di RAEE.

I maggiori quantitativi sono quelli del Raggruppamento R2 con 12.516 tonnellate di RAEE nei 505 Centri di Raccolta attribuiti (per una popolazione di circa 5.657.210 abitanti), pari a 2,18 kg/ab. Il Raggruppamento R1 ha totalizzato 6.717 tonnellate gestite nei 455 Centri di Raccolta (corrispondenti a una popolazione servita di 5.311.016 abitanti) attribuiti a Ecodom dal Centro di Coordinamento RAEE, pari a 1,25 kg/ab.

Nel 2016 le attività di gestione dei RAEE da parte di Ecodom in Lombardia hanno permesso di evitare l’immissione in atmosfera di 157.510 tonnellate di CO2 e il risparmio di 19.865.000 kWh di energia, con il recupero di 11.697.850 kg di ferro, 378.900 kg di alluminio, 363.270 kg di rame e 1.843.800 kg di plastica.