L'agenzia Reuters ha comunicato che il capogruppo del Pd in commissione bilancio al Senato, Giorgio Santini, ha presentato un emendamento alla legge di bilancio 2018 per costituire un fondo che risarcisca i risparmiatori colpiti dalla crisi delle banche venete.

Naturalmente, la proposta, oltre al gruppo Pd, ha avuto l'appoggio di altri senatori veneti appartenenti anche ad altri gruppi, che già avevano presentato emendamenti in tal senso.

Dove saranno trovati i fondi non è ben chiaro, visto che si parla genericamente di risorse provenienti dalle banche e da un meccanismo legato al collocamento degli Npl.

In ogni caso, lo capiremo dopo il 15 novembre, giorno fissato come inizio per l'esame della legge di bilancio.

Il segretario del Partito Democratico, nel suo infausto viaggio in treno in giro per l'Italia, comincia ad essere affrontato dai risparmiatori truffati dal fallimento delle quattro banche (Etruria, Marche, Chieti e Ferrara) da lui definite locali, a cui risponde che il suo governo non ha da rimproverarsi nulla al riguardo, avendone salvato i correntisti.

Quello che Matteo Renzi fa finta di non capire o di non sapere è che correntisti e risparmiatori di quelle banche erano gli stessi soggetti che, proprio in quanto correntisti, si erano fatti convincere dai dipendenti di quelle banche ad investire tutti i loro risparmi in obbligazioni che già al tempo della loro emissione non erano solvibili.

E Matteo Renzi fa finta di dimenticarsi che quelle quattro banche sono state fatte fallire perché locali, credendo che gli effetti fossero circoscritti, anche mediaticamente, alle cronache provinciali. Così non è stato e la strada scelta dal Governo Pd per MPS e banche venete è stata il salvataggio ad ogni costo, anche se, soprattutto per Popolare di Vicenza e Veneto Banca, i risparmiatori ne hanno risentito eccome.

Ed ecco perché anche per le banche venete si parla di risarcimento, nonostante che solo pochi dei clienti di banca Etruria, Marche, Chieti e Ferrara abbiano ricevuto indietro parte dei risparmi investiti, considerate anche le criptiche modalità con cui i risarcimenti sono stati riconosciuti legittimi.