Sembrava diventato uno spauracchio, la medaglia d'oro nr. 200, che non arrivava più. E invece, eccola lì. Vinta da un giovanissimo judoteka, il 21enne Fabio Basile. E, per non farci mancare nulla, come fosse una makumba, arriviamo anche a 201. Così, senza colpo ferire, col fioretto.

Basile forse non se ne è neppure reso conto, di essere entrato di diritto nella storia: lui, "pischelletto"- come dicono a Roma - spavaldo, di quella sfrontatezza tipica dei giovanissimi.

Non era tra i favoriti, destinato alle olimpiadi del 2020, si era interstardito: "Voglio andare a Rio"; e un anno fa ha allertato tutto lo staff dei preparatori tecnici.

HA SCONFITTO TUTTI E TRE GLI ATLETI DESTINATI -  NEI PRONOSTICI - A VINCERE

Un anno di lavoro durissimo, come ha sottolineato lo stesso Basile subito dopo la premiazione, ma che ha portato ad un risultato tanto grande quanto improbabile alla vigilia.

"Ho faticato tanto, ma tanto, ma tanto - dice Basile nell'intervista dopo la premiazione - ma mi è piaciuto soffrire, e forse il segreto di questa medaglia e le sensazioni indescrivibili che provo ora derivano tutte da questo".

Sempre dal Judo arriva anche una medaglia d'argento, grazie alla caparbietà di Odette Giuffrida, anche lei giovanissima coetanea di Basile, che ha gareggiato per il podio strenuamente, perso per un soffio. Se di consolazione si può parlare, la vincitrice è davvero brava, e regala la prima medaglia al Kosovo, Nazione per la prima volta presente ai giochi. Anche lei, Majlinda Kelmendi, entra nella storia.

ARRIVA L'ORO ANCHE NEL FIORETTO INDIVIDUALE MASCHILE

E' grazie a Daniele Garrozzo che arriva anche la medaglia 201. Un match molto bello, carico di tensione, con l'avversario americano Massalas, che ha passato un buon terzo della sfida a cambiare il proprio fioretto, nel tentativo, forse, di trovarne uno che vivesse di vita propria, per sconfiggere da solo la determinazione di Daniele.

Anche qui, niente storia, se non il fatto che Daniele, mano sul cuore, ha cantato il nostro Inno, fatto inconsueto (meno male che qualcuno lo conosce) che ha reso ancor più magica la premiazione.

LE DONNE FANNO FURORE

Arrivano dal nuoto sincronizzato e dal ciclismo due medaglie, argento e bronzo. La prima, ad un duo storico - Cagnotto e Dallapè - date per spacciate 4 anni fa, che hanno sfoderato tutta la grinta e l'orgoglio di purosangue di razza.

Un podio meritatissimo, lottando contro le campionesse cinesi che - a dire di tutti - sono mostri di bravura irraggiungibili.

Bronzo anche dal ciclismo femminile su strada , grazie a Elisa Longo Borghini, un pianto a dirotto liberatorio subito dopo il traguardo.

Un percorso duro e difficile, che ha visto anche l'infortunio della ciclista olandese Anne Van Vleuten, caduta appena 200 metri dopo il punto in cui era caduto anche il nostro Nibali, per fortuna senza gravi conseguenze.

Dopo le medaglia di Dotti - bronzo 400 stile libero - e della Fiamingo - argento spada individuale femminile - il nostro medagliere si arricchisce, aspettando Fede e tutti gli altri.