La domanda che adesso molti si pongono è se in futuro, in un futuro prossimo, potrà esistere ancora il Regno Unito.

Il referendum sul rimanere o meno nell'Unione Europea ha visto Inghilterra e Galles votare per l'uscita, mentre Scozia e Irlanda del Nord hanno votato per rimanere.
Dopo quasi un anno dal referendum, l'Inghilterra si appresta ad iniziare le trattative per ridefinire i rapporti con l'Unione Europea e più ci si avvicina a tale momento, più aumentano le tensioni tra Scozia e Inghilterra. 

Nel 2014, il 55 per cento degli scozzesi ha votato contro l'indipendenza del paese per rimanere nel Regno Unito. Adesso che il Regno Unito è uscito dall'Europa, gli scozzesi si sono sentiti in diritto di chiedere ufficialmente a Teresa May, tramite il primo ministro Nicola Ferguson Sturgeon, un nuovo referendum sulla propria indipendenza.

Referendum che non si svolgerebbe prima della fine del 2018, ma che è comunque indicativo del sentimento che si sta diffondendo nel Regno Unito. Per questo, ha fatto molto scalpore il risultato per l'elezione di un'assemblea provinciale in Irlanda del Nord dove, per la prima volta, i nazionalisti dello Sinn Fein (cattolici) hanno quasi ottenuto lo stesso numero di seggi degli unionisti (protestanti pro Regno Unito).

Questo risultato ha riproposto la questione della ricongiunzione dell'Irlanda del Nord con l'Irlanda. Finora questa eventualità era vista come remota persino dallo stesso Sinn Fein, ma la Brexit, specialmente nel momento in cui i suoi effetti saranno applicati concretamente, potrebbe cambiare tutto.

Ancor più nel caso in cui la Scozia uscisse dal Regno Unito. Infatti, gli unionisti nord irlandesi si sentono legati al Regno anche tramite il legame storico con i coloni scozzesi che nel 17° secolo si insediarono in quei luoghi.

Per la prima volta nella sua storia, il Regno Unito si trova di fronte alla reale possibilità di una sua disgregazione.