Che accada una tragedia, ma importante, con un bel numero di vittime, e subito il Governo di turno va in fibrillazione, portando solidarietà, elencando tutte le proprie non responsabilità sulla vicenda ed, infine, annunciando regalie o investimenti futuri perché quanto accaduto non accada più in futuro.

Poteva essere diversamente per una tragedia delle dimensioni del disastro ferroviario avvenuto ieri in Puglia? Certo che no. Ieri abbiamo avuto la visita del presidente del Consiglio nel luogo dove è avvenuto lo scontro ed oggi, alla Camera, vi è stata la rappresentazione degli altri due punti con l'intervento del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio.

Che cosa ha detto? «Per accertare esattamente la dinamica dei fatti e le problematiche legate alla sicurezza, abbiamo nominato una commissione d'inchiesta, che ha lo scopo di accertare le cause dell'incidente e le responsabilità sul settore della sicurezza da parte del responsabile della sicurezza. Questo perché il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il dipartimento appunto per i trasporti e la navigazione, svolge compiti in maniera di sicurezza ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 753 del 1980, sia in fase di progettazione che in corso di realizzazione dell'esercizio per tutti gli impianti del settore di trasporto e di impianti fissi. Questi compiti riguardano le verifiche sui progetti finalizzati al rilascio del nulla osta tecnico ai fini della sicurezza degli stessi e le verifiche e le prove funzionali per l'apertura dell'esercizio.

La gestione delle infrastrutture e dell'esercizio sulla stessa è in capo alle società esercenti. Il servizio ferroviario, che loro appunto gestiscono, deve essere mantenuto in sicurezza; devono essere mantenuti in sicurezza gli impianti, deve essere garantita l'operatività dell'esercizio in piena regolarità, assicurandone appunto la sicurezza. Per queste ferrovie concesse, attualmente denominate ferrovie regionali, la sicurezza è attribuita, come ho già ripetuto, al gestore dell'infrastruttura. La figura del responsabile è rappresentata dal direttore di esercizio, il quale rappresenta l'azienda presso gli organi di vigilanza dello Stato, delle regioni e degli enti locali territoriali; risponde dell'efficienza del servizio ai fini della sicurezza e della regolarità.

Il Ministero esercita la vigilanza sugli aspetti riguardanti la sicurezza e l'esercizio tramite gli uffici periferici territoriali e, appunto in questa direzione, abbiamo mantenuto sempre un'interlocuzione molto stretta, con i controlli regolari, sia sull'infrastruttura che con il responsabile della sicurezza, senza avere mai dovuto annotare carenze di sorta».

Pertanto, le parole del ministro Delrio possono essere riassunte con questa semplice frase: "Noi non abbiamo alcuna responsabilità". Già lo sapevamo... figuriamoci!

Ma nonostante il ministero ed il Governo non siano responsabili, naturalmente non possono essere anche insensibili. Per questo Delrio ha così proseguito: «Come sapete, da quando mi sono insediato, abbiamo sempre detto che il Paese aveva bisogno di colmare un grande gap sul trasporto pubblico regionale. Abbiamo messo subito dentro le priorità l'aumento del trasporto merci e l'assistenza alle regioni sul trasporto pubblico regionale, non solo un'assistenza verbale, ma abbiamo preso decisioni molto importanti.

In queste ore vedo che gira, in maniera molto strumentale e sbagliata, il fatto che la legge di stabilità approvata da questo Parlamento avrebbe stanziato 4,6 miliardi tutti per il nord: non è così, il contratto di programma 2015 stanzia 9 miliardi di euro, di questi 9 miliardi di euro ben 4 miliardi e mezzo sono destinati a tecnologie per la sicurezza – abbiamo messo al primo posto la sicurezza sull'intera rete nazionale – e una parte di questi 4 miliardi e mezzo del 2015 sono destinati alle reti a carattere regionale (ma non ha detto né quale sarebbe la somma, né in quali regioni sarà spesa!, ndr.), perché purtroppo in questo Paese la cura del ferro non è mai stata fatta.

Purtroppo in questo Paese non è stato mai messo in considerazione che ci sono oltre 5 milioni di persone che lavorano e si spostano per motivi di studio sulle linee regionali. Quindi, è stato messo in piedi un investimento di ben 18 miliardi, e a questi 18 miliardi va aggiunto un investimento che abbiamo appena concordato con la Presidenza del Consiglio, con il sottosegretario De Vincenti, per un ulteriore miliardo e ottocento milioni, a supporto delle reti non di competenza nazionale, perché queste reti, ripetiamo, sono reti che sono di competenza regionale fino dalla fine degli anni Novanta.

È stata fatta quindi una scelta di supporto, di aiuto, alle ferrovie regionali, alle ferrovie concesse, proprio perché vogliamo garantire, attraverso un forte supporto, anche finanziario, e attraverso l'esperienza di RFI, una piena vicinanza, un pieno sviluppo della piena sicurezza e dell'assistenza al trasporto pendolari gestiti dalle regioni».

Quindi, in seguito al disastro pugliese, il Governo si è accorto che erano necessari ulteriori investimenti per adeguare la rete ferroviaria che regola il trasporto locale, le cui carenze sono denunciate da anni da molte organizzazioni pubbliche e comitati nati ad hoc, alle esigenze di trasporto di un "grande paese" come l'Italia.

Che l'intervento di Delrio fosse in alcuni punti un po' carente e alquanto reticente, lo ha sottolineato anche il deputato 5 Stelle Giuseppe D'Ambrosio: «Le dico una data Ministro: 12 giugno 2013, viene depositata un'interrogazione parlamentare in cui si parla proprio di quel tratto di ferrovia, a mia prima firma. Lei ha avuto tre anni per rispondere e non ho mai ricevuto risposta, è vero che prima c'era Lupi, ma lei non ha mai risposto a quella interrogazione. [...]

Ministro, lei che ha detto che lavora a fianco alla regione Puglia, doveva lavorarci già dal 2015 perché il sottoscritto ha chiesto nel 2015 alla regione Puglia un documento nel quale chiedeva lo stato di avanzamento dei lavori e la regione Puglia a me parlamentare, figuriamoci a lei Ministro, diceva "guardi che io ho dato tutti i via libera, non so perché le amministrazioni locali sono completamente bloccate e non vanno avanti nella cantierizzazione dei lavori". [...]

Mentre lei dice che il Governo sta investendo su queste ferrovie, qualche giorno fa Ferrovie dello Stato ha cancellato la tratta Roma-Taranto».