Renzi bacchetta la Rai, che vanta un numero di dipendenti come minimo triplo rispetto alla concorrenza, e la invita a tagliare i costi. E allora la Rai cosa si inventa per far cassa, anziché risparmiare? Da pochi giorni a tutte le imprese, e a chiunque abbia una partita Iva, da Torino (Direzione Canone con firma illeggibile) sta arrivando una graziosa letterina con allegato un bollettino postale di 407,35 €. Inizia così: "Vi informiamo che le vigenti normative (RDL del 1936, DL del 1944 e L del 1999!) impongono l'obbligo del pagamento di un canone speciale a chiunque detenga, fuori dall'ambito famigliare, uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni televisive..." In parole povere se un'azienda, una piccola impresa artigianale, o un negozio possiedono anche solo un tablet o un PC, sono costrette a pagare l'ennesimo balzello statale. E poco importa se usano queste apparecchiature esclusivamente per lavorare e non per lo streaming tv. E' una vergogna inaccettabile, perché il cittadino onesto tra a casa e lavoro andrebbe a pagare più di 600 € all'anno di canoni Rai, una cifra addirittura superiore alle pay tv satellitari. Adesso basta, si è raggiunto il limite. Perché non solo siamo presi in giro da questi inetti di politici, ma dobbiamo pure subire l'arroganza impunita del potere pubblico. Le imprese italiane sono tra le più tassate del mondo, stentano persino a sopravvivere, e ora devono preoccuparsi di pagare l'ennesimo carrozzone statale, che non sta in piedi da solo per i troppi sprechi e per le parcelle milionarie di presentatori strapagati. Qui ci vuole una ribellione nazional-popolare.