Con 48 voti favorevoli, 16 contrari (ebbene sì, la Lega) e 3 astenuti, il Consiglio regionale ha approvato la legge di semplificazione sulla fusione dei comuni. Si tratta sostanzialmente di una revisione delle procedure in materia di istituzione di nuovi comuni e di modifica delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali, mediante la sostituzione di alcuni capitoli del "Testo unico delle leggi regionali in materia di circoscrizioni comunali e provinciali".
Lo spirito di questo provvedimento è quello di restituire ai cittadini la piena possibilità di essere coinvolti per esprimere il loro parere in una fase adeguata. Noi non siamo per le fusioni a tutti i costi, ma per una maggiore consapevolezza. Inoltre, la procedura sarà più agile, più snella e rispettosa delle realtà territoriali. Un'evoluzione che ridimensiona il centralismo regionale e conduce le realtà territoriali verso una maggiore autonomia, sicuramente più reale di quella tanto sbandierata ultimamente.
La legge, infatti, prevede un percorso di confronto preliminare che promuove la partecipazione popolare e razionalizza, d'altro canto, l'attività del Consiglio regionale anche e soprattutto grazie al referendum consultivo anticipato rispetto all'iniziativa legislativa, fino ad oggi previsto soltanto per le incorporazioni.