In Europa si costruirà ancora un muro nel tentativo di fermare i migranti. Il ministro per l'immigrazione britannico, Robert Goodwill, ha annunciato in parlamento la costruzione di un "nuovo, grande muro" a Calais, con l'intento di impedire a rifugiati e migranti di saltare sui camion diretti verso il Canale della Manica.

Si tratterà di un muro alto quattro metri e lungo circa un chilometro, che sarà innalzato su entrambi i lati della strada che conduce al porto dei traghetti. E' lì che i migranti sono soliti rallentare o fermare i veicoli in transito, facendo uso di massi, tronchi d'albero o carrelli per la spesa per poter salire a bordo.

Naturalmente, saranno presi tutti gli accorgimenti necessari, come quello di costruirlo in cemento liscio, così da non poter essere scalato, non mancando di abbellirlo con dei fiori, in modo da ridurre l'impatto visivo per gli abitanti del luogo.

I lavori dovrebbero iniziare nel giro di un mese e saranno completati entro la fine dell'anno. Il costo preventivato è di poco meno di 2,3 milioni di euro. Il muro di Calais fa parte di un progetto più ampio di Francia e Gran Bretagna, volto a garantire una maggiore sicurezza nella città portuale, che prevede una spesa complessiva di oltre 20 milioni di euro.

L'annuncio è stato accolto con molto scetticismo, soprattutto dalle organizzazioni umanitarie che assistono i migranti nell'ormai noto campo, conosciuto come la "Giungla" (foto sopra). Si teme che il muro non solo non serva a fermare i migranti (cosa che, del resto, mai nessun muro è stata in grado di fare), ma finisca per rappresentare un pericolo per le persone, che, pur dovendo affrontare rischi maggiori, non si fermeranno, e non faccia altro che incrementare i guadagni dei trafficanti di esseri umani, che aumenteranno le loro tariffe.

Lunedì scorso, l'arteria principale di accesso a Calais è stata interrotta da camion, poliziotti, rappresentanti sindacali, negozianti e agricoltori della zona, che hanno manifestato per chiedere la chiusura della "Giungla". Camion e trattori hanno bloccato anche il raccordo per l'ingresso all'Eurotunnel, rifiutando di andarsene finché il governo francese non avesse preso misure per risolvere la crisi dei migranti. Alla fine, a fronte di pur vaghe promesse da parte di rappresentanti del governo, hanno accettato di porre fine alla protesta.

Secondo le statistiche, lo scorso anno sono stati 547 mila i nuovi ingressi di stranieri in Gran Bretagna, con un piccolo incremento rispetto al 2014. Con 174 mila persone che hanno lasciato il paese, il saldo è di 373 mila unità, di cui 184 mila ascrivibili a paesi dell'Unione Europea e 188 mila a paesi extra-UE.