Per ora è una proposta, ma il fatto che provenga da una commissione parlamentare e che sia stata scritta da Avi Dichter che fa parte del Likud come lo stesso primo ministro Benjamin Netanyahu non può non far ritenere che la volontà di definire Israele come stato nazione del popolo ebraico non sia una cosa seria.

Inoltre, nella bozza stilata, che ancora non ha comunque iniziato alcun percorso istituzionale e pertanto non è stata votata, si afferma che solo agli ebrei è riconosciuto il diritto di autodeterminazione in Israele e che la lingua araba da lingua ufficiale acquisisce uno status speciale che garantisce a chi la parla il suo uso per i servizi statali.

Qualche tempo fa, una commissione ONU aveva accusato ufficialmente Israele di praticare l'apartheid. Il segretario dell'ONU era intevenuto in seguito alle proteste di Israele e tale documento è stato ritirato.

Adesso, però, nel caso che una legge simile - che andrebbe ad aggiungersi a quelle esistenti che caratterizzano i principi costituzionali di Israele - venga approvata, l'accusa di aprtheid non potrebbe più essere negata. Infatti, il 20% di arabi israeliani sarebbe automaticamente discriminato rispetto al resto della popolazione. Senza dimenticare quale potrebbe poi essere il destino deipalestinesi nei territori occupati!

Una tale proposta di legge, che si era già tentato di far approvare nel 2011, potrebbe consentire di rendere ancor più difficile il piano di pace con i palestinesi che, pur riconoscendo Israele, si rifiutano di farlo nel caso pretenda definirsi Stato Ebraico.

La nuova legge renderebbe la definizione di Israele come Stato Ebraico ancor più stringente ed inevitabile o addirittura implicita in qualsiasi trattato... compreso quello di pace. E sulla base di tale principio, quali potrebbero essere le conseguenze più favorevoli per trovare dei punti d'incontro tra due popoli che si combattono da oltre settant'anni è difficile capirlo.

Inoltre, non è nepure da escludere che una tale legge non possa poi influenzare anche il processo legislativo di Israele con la minoranza ultraortodossa ad invocare leggi che rispettino alla lettera il dettato della torah.