Quando si è interrotto il contatto radio, il centro di controllo di Darmstadt (nella foto sotto) ha confermato l'impatto di Rosetta sulla superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Si ritiene che la sonda sia irrimediabilmente danneggiata.

Anche nelle ore immediatamente precedenti alla collisione, Rosetta ha inviato una quantità di immagini ad alta risoluzione e altri dati relativi alla cometa. Gli scienziati, coinvolti nel progetto dell'Agenzia Spaziale Europea da oltre 30 anni, ritengono che i dati raccolti da Rosetta nell'arco degli ultimi due anni li terranno impegnati a lungo. Nella foto l'ultima immagine inviata.

La cometa "Chury", come viene chiamata abbreviandone il nome, si sta allontanando dal sole facendo venire meno l'energia necessaria a Rosetta per far funzionare le sue apparecchiature. Anziché mettere la sonda in stand-by oppure lasciarla disattivare lentamente, il gruppo di lavoro che gestisce il progetto ha optato per un'uscita con stile. Oltretutto, una volta messa in stand-by, non c'era la certezza che al momento della riattivazione, quando la cometa si fosse riavvicinata al sole, tutto avrebbe funzionato correttamente.

Rosetta era arrivata in prossimità della cometa nel mese di agosto 2014, dopo un viaggio di 10 anni. Rimanendo fino ad oggi in stretto contatto con il corpo celeste, ha inviato dati che ne hanno svelato il comportamento e la struttura, sia fisica che chimica.

A novembre 2014 Rosetta aveva anche sganciato sulla superficie della cometa un piccolo robot, battezzato con il nome di Philae (sopra), per la raccolta di informazioni più dettagliate.