Un segno. Siamo al capitolo 12 di Matteo. Basta scorrere all'indietro poche pagine dello stesso Vangelo per trovare il racconto di un numero incalcolabile di guarigioni miracolose, demoni scacciati, miracoli eclatanti...

"I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia" (Lc 7,22) eppure... questi scribi e farisei continuano a non sentire e non vedere, non si rendono conto di trovarsi al cospetto del Figlio di Dio.

"Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta" (v. 39). E qual'è il segno di Giona? Nella Bibbia troviamo il libro di Giona che narra le vicende dell'omonimo profeta. E' un libro molto breve, ma intenso e piacevole da leggere, lo consiglio a tutti. Giona venne chiamato da Dio per andare a profetare nella città assira di Ninive.

I niniviti erano noti per il loro carattere violento e sanguinario , così Giona, preso dalla paura, pensò di sfuggire al suo destino (ed anche allo stesso Dio) e si imbarcò su una nave diretta dalla parte opposta, per mettere quanta più strada possibile tra sè e la città dove avrebbe dovuto prevedere sventura e distruzione. La nave fu colta da una terribile tempesta; Giona, pentito, capì di esserne la causa, e chiese ai marinai di venire gettato in mare: "Prendetemi e gettatemi in mare e si calmerà il mare che ora è contro di voi, perché io so che questa grande tempesta vi ha colto per causa mia" (Giona 1,12). Dunque Giona non esitò a sacrificare sè stesso per salvare l'equipaggio. E la tempesta si placò.

"Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona; Giona restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore suo Dio e disse: Nella mia angoscia ho invocato il Signore ed egli mi ha esaudito; dal profondo degli inferi ho gridato e tu hai ascoltato la mia voce" (Giona 2,1-3).

 

+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 12,38-42)

In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».

Parola del Signore

Questo Giona... non è un po' il negativo di Gesù? Ha una missione da compiere, ma anzichè affrontarla con coraggio, come fece Gesù, cercò di fuggire. Però da Dio non si scappa! Così, pentito, decise di sacrificare sè stesso per salvare l'equipaggio della nave. Cristo morì in Croce, Giona fu gettato dalla nave. E... "Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra" (v. 40). Nel ventre della balena Giona "risusciterà".

Non era morto il suo corpo, ma lo era il suo spirito. Si credeva debole ed incapace di affrontare il proprio destino di profeta, ma poi capì: "Quelli che onorano vane nullità abbandonano il loro amore. Ma io con voce di lode offrirò a te un sacrificio e adempirò il voto che ho fatto; la salvezza viene dal Signore" (Giona 2,9-10). Nell'Orto degli Ulivi Gesù pregherà così:"Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà" (Lc 22,42).

La salvezza viene dal Signore e qualche volta dobbiamo morire a noi stessi per risuscitare a vita nuova, per trasformarci in un essere migliore: "E il Signore comandò al pesce ed esso rigettò Giona sull'asciutto" (Giona 2,11). Come scrisse San Paolo: "Se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato…" (Romani 8,10). E ancora: "Anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio in Cristo Gesù… Il peccato non regni più nel vostro corpo mortale" (Romani 6,11-12).

Se noi avremo il coraggio di morire al peccato, di non ascoltare i desideri della carne, di non correre dietro al denaro, di non ascoltare il sussurrare del serpente... allora anche noi "risusciteremo", anche noi ci trasformeremo in individui migliori, e il Signore ci starà accanto e ci darà la forza di riuscire anche in quelle imprese che credevamo impossibili. Giona, uscito dal ventre del pesce, andò a Ninive e convertì la città. Quale sarà la nostra Ninive? Quale sarà il compito che Dio ha affidato a ciascuno di noi? Convertiamoci, moriamo al peccato e lo scopriremo.

Come fare? Giona si gettò dalla nave... a noi non è richiesto un simile sforzo, oh no! Dio è estremamente più tenero con noi. Basterà che decideremo di avvicinarci ad un confessionale, ci sarà sufficiente aprire il nostro cuore, riconoscere il nostro peccato, mostrarci pentiti e... Gesù trarrà fuori anche noi dal ventre della balena per donarci una vita nuova, migliore, più intensa, più piena d'amore, più autentica, più piena di fede!

Cari amici, le domande che oggi vi propongo (e mi propongo) sono: Quando Gesù mi affida un compito io... lo porto avanti con coraggio, oppure, come Giona, tento di nascondermi? Entro spesso nel "ventre della Balena" del mio confessionale? Apro il mio cuore a Gesù come fece Giona con Dio? E quando ne esco, mi sento pronto ad affrontare la missione che mi aspetta?

Questa notte, Gesù, Ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco! Fa' che anche loro, come Giona, trovino la forza di seguire la Tua Parola. Fà che anche loro, come Giona, risuscitino e possano convertire la loro Ninive!

#Santanotte amici miei! :) :) :)


Il dipinto di oggi è “Giona e la balena”, del pittore olandese Pieter Lastman, 1621, olio su tavola, 36×52 cm, Museum Kunstpalast, Düsseldorf, Germania

Alessandro Ginotta