Nella direzione del Partito Democratico che si è svolta lunedì 13 novembre e che avrebbe dovuto analizzare anche quanto accaduto in Sicilia ma non lo ha fatto, Renzi ha dichiarato che apre a tutti... oltre agli "alfaniani" apre ai verdi, ai radicali, all’Idv. Probabilmente aprirebbe anche a un comitato di quartiere che gli dimostrasse di mettere assieme anche una ventina di voti. Forse usando un pallottoliere o utilizzando dei gessetti, dalle parti del Nazareno sono riusciti a far capire a Renzi che da maggio ad oggi il suo partito nei sondaggi ha perso sei punti di percentuale. Andando avanti di questo passo, alle prossime politiche, nel caso si svolgessero tra aprile e maggio, il Pd sarebbe un partito intorno al 15%. Quindi alleanze... anche a sinistra!

E vista l'allergia di Renzi per il termine sinistra, ci penserà Piero Fassino a cercare di interfacciarsi con bersaniani, vendoliani, pisapiani, civatiani e chi altri ancora possa esistere in quell'area.

E allora adesso tutti a dire Renzi apre, Renzi ha aperto, Renzi guarda a sinistra, Renzi qui e là, Renzi sopra e sotto. In realtà, però, Renzi non farà alcuna alleanza, perlomeno non la farà a sinistra. Infatti, lo statista di Rignano ha dichiarato che un accordo a sinistra non può prescindere dal risconoscere quanto fatto finora dal Pd con il Jobs act, gli 80 euro, gli ultimi provvedimenti sul controllo dei migranti.

In pratica, secondo Renzi, la sinistra dovrebbe accettare l'impianto di ciò che ha portato molti di coloro che erano nella minoranza dem a salutare il partito e a fondare Mdp. Sono, ovviamente, posizioni inconciliabili. Ed è naturale che sia così.
Infatti, prima di una campagna elettorale che giudicherà quanto è stato fatto negli anni passati da governo e opposizioni, come sarebbe possibile solo immaginare che Renzi possa dire agli elettori, solo per allearsi con la sinistra radicale, "scusate, sono stato un coglione perché tutto quel che ho fatto era sbagliato e senza senso e adesso bisogna cambiar tutto?" E tutto questo dopo aver sempre sostenuto l'esatto contrario, autoincensandosi ed autoesaltandosi, in ogni appuntamento pubblico!

Lo sa benissimo Bersani che, dalla Calabria, ha già bollato questa ennesima pseudo apertura come chiacchiere. E lo sa anche Gianni Cuperlo che anche stavolta ha lanciato il suo penultimatum al partito, affermando che se la trattativa dovesse fallire per lui sarebbe difficile non seguire quelli che sono stati i compagni con cui ha lavorato per una vita. Naturalmente non ha specificato di chi stesse parlando... perché non si sa mai! Ma Cuperlo è così.

A proposito... del risultato elettorale in Sicilia Renzi e i renziani hanno preferito non parlare. Un'analisi del voto è stata evidentemente giudicata inutile, anche con ragione, dato che sarebbe difficile sostenere delle giustificazioni minimamnete plausibili per un 13% di preferenze, nonostante le meraviglie fatte finora da Renzi direttamente o con il tramite di Gentiloni.

Comunque, per quel che può valere, questo è il documento finale per la ricucitura a sinistra redatto da Lorenzo Guerini e Maurizio Martina.

"La direzione nazionale del Partito Democratico riunitasi oggi lunedì 13 novembre, udita la relazione del segretario, la approva e conferma la volontà di sviluppare un confronto aperto sui contenuti della proposta programmatica per la nuova legislatura, a partire dai temi prioritari del lavoro, dell’occupazione e della lotta alla precarietà, della scuola e della formazione, della protezione sociale e dell’equità, dell’estensione dei diritti civili e di cittadinanza, della riduzione ulteriore della pressione fiscale per imprese e famiglie, dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile e del rilancio del progetto europeo.

Assume l’impegno unitario di tutto il Partito, aggiornandosi sugli esiti del percorso, a verificare la disponibilità di forze di centro e di sinistra, europeiste, civiche, moderate e ambientaliste per la costruzione di un’alleanza elettorale su base programmatica, alternativa a destra e cinque stelle, per le prossime elezioni politiche.

Si impegna a sviluppare un lavoro teso a migliorare ulteriormente la legge di bilancio in discussione in Parlamento con particolare attenzione a rafforzare le misure per una crescita inclusiva e sostenibile."

In pratica, i soliti argomenti scontati per poter dire, tra qualche giorno, che non è colpa di Renzi e del Pd se la sinistra non andrà unita alle prossime elezioni. Ed in fondo l'unica possibilità per allearsi con Renzi è quella indicata nel seguente "cinguettio" di un falso Cuperlo che con molta ironia descrive anche con estrema lucidità la triste condizione in cui versa attualmente il Partito Democratico.