Circa una settimana fa, un'indiscrezione diffusa da Bloomberg ipotizzava un'offerta di Bayer per l'acquisto di Monsanto.  L'azienda di Leverkusen non si occupa di soli prodotti farmaceutici. Una delle tre divisioni frutto della riorganizzazione avvenuta all'inizio dell'anno, riguarda appunto il settore agricolo: dai pesticidi alle biotecnologie. Per questo l'interesse per Monsanto.

All'inizio, entrambe le aziende non avevano rilasciato alcun commento, dando così il via ad azioni speculative sia sulla borsa di Francoforte che su quella di New York.
Oggi Bayer ha confermato che sono in corso colloqui con il gruppo Usa per valutare una possibile fusione. Contemporaneamente, Monsanto ha confermato di aver ricevuto dal gruppo tedesco un’offerta di acquisizione "non vincolante e non richiesta". Da entrambe le aziende non sono stati forniti dettagli particolareggiati sull'operazione.

Il settore dell'agrochimica è da tempo in fermento con l'acquisto di Syngenta da parte di ChemChima e la fusione, da formalizzare, tra Dow Chemical e DuPont.
Se l'acquisto di Bayer andasse in porto, nascerebbe un'azienda con una capitalizzazione di mercato di oltre 120 miliardi di euro ed un fatturato annuo di oltre 60 miliardi di euro, che diverrebbe il maggior produttore al mondo di sementi e prodotti chimici per l’industria agricola.

Questa iniziativa di Bayer va vista anche in prospettiva. Infatti, non bisogna dimenticare che Europa e USA hanno da tempo avviato negoziati sul TTIP, Transatlantic Trade and Investment Partnership, trattativa avviata per regolare le procedure per favorire e migliorare gli scambi commerciali tra i due continenti.

Pertanto, se Bayer ha ritenuto opportuno di effettuare adesso un'operazione di tale dimensione significa che l'accordo per il TTIP è ormai dato per scontato. Con questa mossa, il gruppo tedesco non solo avrà libero accesso al mercato americano, ma si tutelerà, in base alle ultime anticipazioni sul trattato, dalle possibili facilitazioni concesse dai nuovi regolamenti alle aziende americane che potrebbero agevolare la vendita dei prodotti Monsanto in Europa.