Greetings citizens of the world. Allow us to introduce ourselves… We are Fancy Bears' international hack team. We stand for fair play and clean sport.

Così saluta i visitatori il sito fancybear.net dove, da questa mattina, sono stati pubblicati alcuni documenti acquisiti dal databse della WADA (World Anti Doping Agency) che dimostrerebbero come alcuni atleti statunitensi abbiano fatto uso di sostanze illecite durante gli ultimi giochi olimpici di Rio e non solo.

Gli Stati Uniti hanno dominato l'edizione delle Olimpiadi del 2016. È un fatto dimostrato dal medagliere: 46 ori, 37 argenti, 38 bronzi. In totale, ben 121 le medaglie conquistate. Praticamente, un trionfo. Ma è tutto oro quel che luccica? Secondo gli hacker di Fancy Bears non è così.


Dopo aver spulciato i database della  WADA, il gruppo Fancy Bears afferma che sono decine gli atleti americani risultati positivi per aver usato sostanze proibite, ma con la giustificazione di certificati medici che ne attesterebbero l'impiego come indispensabili per uso terapeutico. In pratica, un modo per doparsi, avvantaggiarsi sugli altri atleti ed esser certi di non subire conseguenze.

Tra gli atleti che avrebbero usato sostanze dopanti, spicca il nome della ginnasta Simone Biles, vincitrice di ben 4 ori olimpici. In analisi ripetute in giorni diversi, la Biles è risultata positiva al metilfenidato, uno stimolante simile alle amfetamine che, in genere, viene prescritto per il trattamento del disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività (ADHD) o anche come antidepressivo.


Dopo i risultati della Biles, i Fancy Bears hanno messo in linea anche i documenti che proverebbero l'utilizzo di amfemina da parte della cestista americana Elena Delle Donne.


Gli ultimi documenti di quello che, a tutti gli effetti, sembra essere solo il primo capitolo di una vicenda che si protrarrà per giorni e giorni facendo cuocere a fuoco lento il mondo dello sport statunitense, riguardano le sorelle Williams. Le tenniste Serena e Venus Williams avrebbero fatto uso per anni, tra l'altro, di prednisolone, un potente antinfiammatorio che, però, fa anche parte della famiglia degli ormoni steroidei.



Per chi volesse, sul sito dei Fancy Bears sono disponibili anche i documenti pdf. Naturalmente, la pagina che riassume i casi sopra citati si conclude con un promettente To be continued...