Vale quasi undici miliardi di euro il patto che il premier Matteo Renzi ha siglato venerdì 25 novembre a Milano con il presidente della Lombardia Roberto Maroni. Di questi il governo stanzia direttamente circa 720 milioni di euro che, con effetto leva, dovrebbero permettere nei prossimi anni la realizzazione di opere e interventi per la cifra indicata sopra. La restante parte è fatta dallo sblocco di procedure, accordi con enti e impegni delle società del Tesoro. La parte del leone la fa Pedemontana, che vale sul piano per 2,7 miliardi. Non di soldi pubblici, ma tanto può generare la garanzia che la Regione si è impegnata a mettere a disposizione in cambio dell'allungamento del possesso delle quote di Asam oltre il 2018. Ma ci sono anche opere come la variante della Tremezzina, in provincia di Como, il potenziamento della linea ferroviaria Rho-Gallarate, la messa in sicurezza dei ponti sul Po, la realizzazione del Campus della Statale di Milano nell'area Expo, il raddoppio del ponte tra Revere e Ostiglia, la progettazione del raddoppio della linea ferroviaria da Mantova a Codogno.
Ci saranno anche una serie di fondi indistinti che permetteranno ai comuni di concordare con la Regione opere necessarie per il territorio. Tra questi, 379 milioni per la rete viaria regionale, 110 milioni per le politiche abitative, 80 per studi di fattibilità di altre opere che saranno condivise con i sindaci, 47,6 per la messa in sicurezza dei percorsi escursionistici.