A dispetto delle dichiarazioni di Donald Trump che indicava quanto le sue scelte dessero frutti in campo economico, l'occupazione negli Stati Uniti, nel nese di maggio, è rallentata con una diminuzione dei posti di lavoro nei settori manifatturiero, governativo e retail, nonostante il tasso di disoccupazione sia comunque sceso al 4,3%, il più basso mai registrato da 16 anni.

Il Dipartimento del Lavoro ha anche rivisto al ribasso i dati di marzo e aprile con 66.000 posti in meno creati rispetto a quanto precedentemente dichiarato. I 138.0000 occupati, esclusi i lavoratori del settore agricolo, registrati nel mese scorso indicano una decelerazione importante rispetto alla media mensile di 181.000 registrata negli ultimi 12 mesi.

Ancora siamo lontani dai livelli di guardia che indicano una crescita occupazionale mensile tra i 75.000 e i 100.000 posti di lavoro per tenere il passo con la crescita della popolazione in età lavorativa. Però, in base alle previsioni, i posti di lavoro a maggio avrebbero dovuto attestarsi sopra i 185.000.

Il presidente Donald Trump, che ha sulle spalle la pesante eredità lasciata dalla precedente amministrazione Obama di un mercato del lavoro in forte crescita, si è impegnato a rafforzare lo sviluppo dell'economia ed il numero di occupati tagliando le tasse e diminuendo le regolamentazioni, tra cui quelle a salvaguardia dell'ambiente.