"Fininvest ha raggiunto un accordo per un periodo di esclusiva con un gruppo di investitori cinesi relativo alla cessione di una quota dell’AC Milan. E’ stato contemporaneamente sottoscritto un promemoria di intesa, partendo dal quale si darà il via ad un approfondimento della trattativa.
Il periodo di esclusiva è stato definito in modo da risultare compatibile con la complessità delle tematiche da discutere, le esigenze della società e gli appuntamenti previsti dal calendario delle attività calcistiche."

Con questo stringato comunicato stampa, Fininvest, ieri, ha annunciato ufficialmente ciò che ormai tutti sapevano.

La trattativa riguarda la cessione del pacchetto di maggioranza della società, pari al 70% delle quote. Come Moratti, anche Berlusconi rimarrebbe in società seppure in minoranza. Il gruppo di acquirenti sarebbe costituito da quattro soggetti, che non è chiaro se interverrebbero personalmente o tramite le loro aziende. I nomi delle aziende di due investitori sono Evergrande Group e Alibaba. Si tratta di autentici colossi con disponibilità finanziarie importanti. Evergrande Group, tra l'altro, sta già investendo nel calcio, essendo proprietario del Guangzhou, squadra allenata nel recente passato da Marcello Lippi.

L'esclusiva prevede che i cinesi concludano l'acquisto entro giugno. I termini dell'acquisto prevedono un esborso di circa mezzo miliardo di euro, ma non è chiaro se i nuovi acquirenti si accolleranno anche i debiti della società che nell'ultimo bilancio viaggiano verso quota 200 milioni.
Resta da dire che la liquidità non è un problema per i cinesi che, in questo periodo, stanno comprando a prezzi esagerati molte aziende in giro per il mondo pur di avere domicili fiscali fuori dalla Cina, preoccupati che prima o poi il governo dia il via ad una svalutazione guidata della propria moneta come già annunciato da tempo.

La cessione del Milan sembra ormai una necessità per Finivest e Berlusconi. L'ultima campagna acquisti, se non faraonica se paragonata al passato è stata sicuramente molto onerosa e non ha prodotto i risultati sperati. La squadra anche quest'anno non sarà presente in Europa a meno di un miracolo nell'ultimo appuntamento che le rimane per salvare la stagione, la finale di Coppa Italia. Ma sarà difficile che la Juventus rinunci a vincere questo trofeo, dopo aver trionfato nel campionato. In questa situazione, gli oneri finanziari da sostenere sono sempre più ingenti e improduttivi.

I tifosi sono sul piede di guerra e ormai contestano Berlusconi ad ogni occasione. L'attuale dirigenza, se non caotica, può almeno definirsi confusionaria, con Galliani e Barbara Berlusconi che si dividono i compiti in nome di una tregua almeno di facciata. La programmazione sportiva non pare all'alteza degli anni passati, a parte la felice scoperta di Donnarumma.

Quindi, a conti fatti, da parte di Fininvest c'è tutta la convenienza a vendere anche se colpi di scena dell'ultimo minuto non sono esclusi visto che nella trattativa vi è la possibilità, da parte di Berlusconi, di tirarsi indietro in qualunque momento, senza dover dare spiegazioni o pagar dazio.