Cala il sipario sulla legge ispirata al modello tedesco alla quale avevano lavorato Pd, Fi, Lega e M5s.

Dopo il voto favorevole all'emendamento che avrebbe "costretto" il Trentino Alto Adige a votare alle politiche come le altre regioni italiane, il Partito Democratico ha deliberato che quanto deciso in Commissione insieme a 5 Stelle, Lega e PD non era più stato rispettato e che questa legge elettorale non poteva più proseguire l'iter in Aula e doveva pertanto essere ridiscussa.

Per tale motivo, nel primo pomeriggio la Camera ha votato per il ritiro della legge elettorale alla tedesca dalla discussione in aula ed il suo ritorno in Commissione Affari costituzionali, in attesa di sapere quale sarà il suo destino, non prima della prossima settimana.

La ricostruzione che il PD fa della vicenda ha dell'incredibile. Da stamani il Partito Democratico va dicendo che i 5 Stelle, votando a favore dell'emendamento presentato dalla deputata di FI Biancofiore avrebbe deciso di affossare la legge elettorale sul nascere.

Sinceramente non si comprende se i parlamentari democratici siano degli idioti oppure credano che ad esserlo siano gli taliani che finora li hanno votati.

Infatti, alla Camera il PD è la prima forza in aula ed ha la maggioranza dei seggi. Questo vuol dire che se l'emendamento odierno non è passato, l'unica forza politica responsabile di ciò è il PD e i franchi tiratori del PD che hanno deciso di votare a favore di quell'emendamento che, per il relatore della legge Emanuele Fiano, invece doveva essere bocciato.

Pertanto, dare la responsabilità di quanto accaduto ai 5 Stelle è del tutto insensato, una vera e propria follia.

Inoltre, l'emendamento votato in aula avrebbe avuto degli effetti del tutto marginali che non modificavano affatto l'impianto della legge. Quindi, qual era il problema?

Non solo. A questo va aggiunto che, nonostante l'impegno di Renzi, una legge per essere licenziata deve passare all'approvazione del Senato ed in quell'aula può anche essere modificata. Modifiche che poi debbono essere ratificate in un nuovo passaggio alla Camera. Quindi, che cosa avrebbe impedito al PD di presentare al Senato l'emendamento votato stamani per cercare di farlo modificare in base al proprio interesse?

Infine, è opportuno con dimenticare che la Repubblca italiana è ancora una Repubblica parlamentare e non "commissionale"! Infatti quanto stabilito in Commissione viene sottoposto all'approvazione dell'Aula che è "sovrana" e che in base al detatto della Costituzione può decidere di confermare, modificare o cancellare il testo di una legge che le viene presentato.

Il Partito Democratico, o meglio, il Partito di Renzi riesce a capire queste banalissime regole che dovrebbero essere l'ABC per un qualsiasi parlamentare che mensilemente viene retribuito con oltre 10mila euro?

Sembrerebbe di no e sembra non capirlo, o far finta di non capirlo, neppure l'informazione che ossessivamente, nel primo pomeriggio, ripeteva a pappagallo le insensate parole dei renziani a supporto della loro bislacca tesi.

Non è mancata l'ironia di Grillo a commento della vicenda, riassunta nel video seguente.

Comunque, stabilita la responsabilità di quanto accaduto, perché il PD ha voluto affossare questa legge elettorale dopo essersene attribuita, per buona parte, la paternità?

A questa domanda, almeno per ora, è impossibile rispondere... almeno in base a ciò che è noto. Probabilmente, ciò che in questo momento è noto solo a pochi potrebbe spiegarlo.

Rimanendo ai fatti, non ci resta che l'incredulità e l'indignazione, due sentimenti che sono ormai comuni e abituali per qualsiasi italiano si interessi, anche minimamente, di politica. Solo in questo possiamo trovare un po' di normalità.