Ad ambasciate e consolati, l'amministrazione Usa ha inviato una comunicazione per chiarire quali gradi di parentela siano ammessi per concedere il visto a persone provenienti dai seguenti paesi: Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen.

La direttiva si basa su quanto ha dichiarato la Corte Suprema che ha dato il proprio assenso temporaneo - in attesa di discuterlo più approfonditamente in ottobre - al bando di Trump, concedendo però l'ingresso negli Usa a persone che già vi abitavano anche per lavoro o a persone che abbiano delle relazioni con chi negli Usa ci abita.

Queste sono le relazioni chiarite nella circolare inviate alla sedi diplomatiche americane nel mondo: genitori, coniugi, figli, figliastri, fratelli e sorelle, generi, nuore. Rimangono esclusi nonni, nipoti, zie e zii, cugini, cognate e cognati, fidanzati.

La direttiva, redatta dal Dipartimento di Stato, include anche diversi esempi relativi a persone che abbiano una relazione in "buona fede" con enti giuridici statunitensi e, per tale motivo, sono esclusi dal divieto di Trump. Tra costoro dovrebbero essere inclusi studenti, insegnanti e lavoratori che abbiano accettato un'offerta da aziende americane.